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Fuochi d’artificio: liberi dai continui divieti

I fuochi d’artificio, quelle affascinanti esplosioni colorate che decorano il cielo notturno tipicamente a Capodanno o per il 1° agosto. Luci colorate si stagliano nel cielo e il suono dei botti risuona nelle nostre orecchie. Qualche giorno dopo la manifestazione “Luci e Ombre” di Locarno, i media cantonali hanno riportato l’informazione dell’iniziativa per vietare i fuochi d’artificio. Mi chiedo se di questo passo non si estenderà il divieto a tutte le forme di divertimento e allegria: quando toccherà ai concerti all’aperto? E alla musica che accompagna le serate estive nei locali affacciati sui nostri laghi? Per non parlare di “Moon & Stars” e della calca di spettatori che prima di invadere Piazza Grande invade le nostre strade causando ulteriore inquinamento fonico e luminoso? Il Festival del Cinema: ma devono proprio farlo lì con tutte quelle sale vuote specialmente d’estate?

Questa iniziativa non è dannosa per l’oggetto in sé, ma perché sempre più persone sentono il bisogno di essere tutelate, protette, rassicurate sempre e in ogni momento della loro esistenza. Così facendo preferiamo cedere libertà in cambio di sicurezza percepita. Siamo forse diventati più paurosi o solo più intolleranti?

L’allarmismo accompagna la maggior parte delle notizie che leggiamo o ascoltiamo e a lungo andare modifica la percezione dei nostri valori, dell’ambiente circostante e di conseguenza il nostro comportamento.

Non importa se siamo adulti responsabili, capaci di decidere in autonomia; preferiamo affidarci a una figura superiore (lo Stato e/o il legislatore) che ci protegga da noi stessi. Di questo passo rischiamo di sdoganare, in modo involontario ma continuo, un modello di società assistita. Meglio stare al sicuro, in casa, lontani da ogni pericolo, anche se significa rinunciare alla nostra libertà di scegliere come vivere la nostra vita. Siamo circondati da norme e regolamenti che cercano di definire, in ogni momento, ogni aspetto della nostra vita.

Con questo non voglio dire che le allerte o la prevenzione non siano utili al nostro benessere ma vorrei che non diventassero il mantra quotidiano della nostra vita e soprattutto che non servissero a limitare lo sviluppo della nostra responsabilità individuale.

Per tornare ai fuochi d’artificio, credo sia importante ricordare che esistono già norme che ne regolamentano il rumore e la sicurezza oltre allo sviluppo tecnologico che ha portato a sostituire gran parte dei fuochi d’artificio con i droni che non creano né inquinamento fonico né ambientale. Forse sarebbe più utile concentrarci sull’applicazione efficace delle norme esistenti e sull’educazione delle persone al loro corretto utilizzo. Non dobbiamo lasciare che pochi incidenti isolati ci portino a vietare completamente una tradizione che porta gioia a molte persone.

In conclusione, sono convinto che bisogna difendere la libertà personale e valorizzare la responsabilità individuale. Non lasciamoci trascinare verso una regolamentazione continua che limita le nostre libertà; cerchiamo piuttosto di trovare soluzioni ragionevoli che tengano conto delle diverse esigenze e sensibilità della società.