“Un’ora in più in una manciata di giorni” – dicono i fautori della modifica della legge sull’apertura dei negozi. A parte il fatto che detto così è un falso, dato che la modifica in votazione prevede tra l’altro anche l’autorizzazione all’apertura serale generalizzata di superfici di vendita superiori agli attuali 200 mq nelle località turistiche (quindi in gran parte del Ticino). Ma anche se fosse solo un’ora ogni tanto: avete in mente il film “7 minuti” di Michele Placido? In quel caso si trattava della riduzione della pausa pranzo di 7 minuti. Come si legge in una delle recensioni del film: “7 minuti possono sembrare niente, ma sono vita che si dona e dignità che si perde. Giorno dopo giorno, 7 minuti alla volta”. Un’ora ogni tanto può sembrare poco, ma è vita e si aggiunge alle altre ore di lavoro, alle domeniche dell’avvento, ai giorni festivi cantonali, a turni spesso spezzati in impieghi precari. Di certo non è con questa modifica della legge sull’apertura dei negozi che si va in direzione di una vita migliore, né per chi ci lavora, né per chi ne subisce altrimenti le conseguenze – familiari, amici, confinanti e abitanti sulle vie d’accesso...