I dibattiti

Il Ticino e la sindrome di Calimero

(Ti-Press)

L’innovazione è uno dei fattori chiave per lo sviluppo economico e sociale di una regione, e il Ticino non fa eccezione. No, non mi sto confondendo con Zurigo: parlo proprio del nostro Canton Ticino. Secondo l’ultimo Regional Innovation Scoreboard, un rapporto pubblicato dalla Commissione europea e utilizzato per valutare la capacità di innovazione delle regioni europee, il Ticino è stato classificato come “Strong Innovator”, la più alta distinzione possibile e che proietta il nostro cantone tra i leader dell’innovazione in Svizzera, secondo solo a Zurigo.

Le nostre università e i nostri centri di ricerca sono al centro della scena dell’innovazione, con progetti di ricerca all’avanguardia che attirano finanziamenti internazionali e ricercatori di talento da tutto il mondo. Ma non è solo l’ambiente accademico ad alimentare la nostra capacità innovativa. Le imprese ticinesi, con la loro determinazione e creatività, hanno dimostrato di essere leader di settore, non solo in Svizzera ma a livello internazionale.

A differenza di ciò che molti credono, forse in preda alla “sindrome di Calimero” che un po’ ci contraddistingue, le nostre imprese si caratterizzano per essere all’avanguardia nell’innovazione e nella creazione di prodotti e servizi altamente sofisticati e avanzati. Pensiamo ad esempio al mondo farmaceutico, dove si sta investendo nella ricerca e sviluppo per la creazione di nuovi farmaci e terapie utilizzando tecnologie all’avanguardia. Allo stesso modo, le aziende di tecnologia dell'informazione e della comunicazione nel Ticino stanno sviluppando nuovi prodotti e servizi basati sull’Internet delle cose (IoT), sulla sicurezza informatica, sulla robotica e sui servizi cloud, per soddisfare le esigenze dei clienti a livello globale.

Ma l’innovazione delle imprese ticinesi non si ferma solo alla creazione di prodotti e servizi. Esse cooperano attivamente con il mondo accademico e di ricerca, promuovendo l'intercambio di conoscenze e competenze, favorendo così la creazione di un ecosistema di innovazione sempre più dinamico e collaborativo.

Eppure, nel dibattito politico e nell’opinione pubblica sembra invece prevalere la tesi secondo cui il nostro cantone è una sorta di Far West con un’economia che non produce valore aggiunto. Forse la verità sta nel mezzo e ogni tanto dovremmo anche riconoscerlo e manifestare un minimo di orgoglio per il fatto di essere una regione di punta nel panorama europeo dell’innovazione. Ma sono anche cosciente che ciò non basta: per mantenere questo primato occorre da un lato la volontà politica di preservare e promuovere l'ecosistema innovativo ticinese, e da parte delle aziende la determinazione nel mantenere la propria capacità di evolversi e adattarsi alle nuove sfide del mercato globale, tra cui la necessità di fare fronte alle nuove richieste del mercato del lavoro, quali ad esempio lo smart working, la conciliabilità lavoro-famiglia, o l’attenzione alla sostenibilità ambientale. Solo così il nostro cantone potrà continuare a essere un modello di eccellenza nel panorama europeo e globale dell’innovazione.