Le Commissioni parlamentari nel nostro sistema hanno un ruolo abbastanza importante. È infatti ad esse che viene attribuito l’esame preliminare dei Messaggi sottoposti dal Governo al Parlamento, il quale raramente si discosta dalle conclusioni commissionali. È quindi comprensibile che la composizione delle Commissioni parlamentari dia adito a grandi discussioni, le quali non sono solo fini a sé stesse, per accaparrarsi un po’ più di potere.
È quanto si preannuncia nella seduta d’insediamento del nuovo Gran Consiglio, che stavolta non sarà solo una cerimonia festosa, come di solito, ma dovrà decidere se accogliere, o no, un reclamo socialista per appropriarsi, a scapito dei liberali, di un seggio in più di quanto previsto dalla Segreteria.
Non voglio intromettermi in un dibattito che mi riguarda fino a un certo punto. Vorrei tuttavia confutare la tesi dell’on. Danilo Forini che su questo giornale, lo scorso 22 aprile, nell’articolo “Pesce grande mangia pesce piccolo” sostiene (se capisco bene) che i liberali farebbero il bello e il brutto tempo contro i “poveri” socialisti.
Mettendo a confronto il numero dei parlamentari, con quello degli ipotizzati – o rivendicati – seggi commissionali, come fa Forini, è vero che 21 è meno del doppio di 12, ma è più – molto di più – dei 4/3 di detta cifra.
In definitiva credo quindi che il calcolo fatto dalla Segreteria sia quello giusto.