Oltre a evidenziarne i punti di forza, il rapporto d'esame della Confederazione si sofferma sulle carenze emerse a diversi livelli
Il Programma d’agglomerato di quarta generazione del Locarnese (PALoc4) ha superato lo scoglio della valutazione svolta dalla Confederazione. Soddisfazione comprensibile da parte della Cit. Il suo mix vincente: “Obiettivi chiari, consolidare quanto fatto in precedenza, colmandone le lacune” e “scelta coraggiosa”. Come tutte le valutazioni, anche quella del PaLoc4 contiene punti di forza e punti deboli. Utile, oltre che necessario, conoscere le carenze rilevate dal Datec-Are nel suo rapporto d’esame.
In breve: Coordinamento pianificazioni nazionali o cantonali, galleria stradale Moscia-Acapulco: “Assenza di analisi approfondite volte ad anticipare o sviluppare misure d’accompagnamento a corto-medio termine (misure di gestione del traffico)”. Strategia: “Gli aspetti legati alle interfacce con la rete stradale sono poco approfonditi; la volontà di PALoc4 di ridurre il Trasporto Individuale motorizzato (Tim) nel centro dell’agglomerato non si traduce in misure incisive” e hanno “un effetto contenuto sulla qualità del sistema globale dei trasporti”.
Domanda di mobilità: il PaLoc4 “non propone misure atte a una gestione attiva della domanda di mobilità come, per esempio, piani per la mobilità”. Posteggi nell’agglomerato: “Tematica ancora poco approfondita, malgrado lo sviluppo di una strategia di gestione dei posteggi su suolo pubblico e la prevista attuazione della gestione cantonale dei posteggi privati”. Trasporti pubblici (Tp): il PaLoc4 “non prevede una visione di sviluppo della rete Tp a medio termine e alcuna misura di gestione del traffico per favorire i Tp”. Trasporto individuale motorizzato (Tim): il PALoc4 “non propone misure sufficientemente efficaci per ridurre o limitare il Tim nel centro dell’agglomerato”.
E ancora: Trasporto lento (Tl, pedonale e ciclistico): il PaLoc4 “non propone un’analisi approfondita dei punti deboli del Tl. Il traffico pedonale non è sempre trattato in maniera specifica, la tematica delle biciclette elettriche non viene approfondita”. Sicurezza del traffico: il PaLoc4 “non propone una strategia settoriale specifica sulla sicurezza, l’analisi risulta molto succinta. Il PaLoc4 non affronta la questione relativa alla riduzione della velocità massima autorizzata (né per quanto riguarda le necessità d’intervento né per le misure necessarie)”. Impatto ambientale: da quanto propone il PaLoc4, emerge solo “un debole trasferimento modale dal Tim verso i Tp e il traffico lento. Le misure previste (Tl, zona a velocità limitata – via Simen e via Nessi – riqualifica degli assi urbani) riducono l'inquinamento atmosferico e fonico solo in modo limitato e circoscritto”. Sviluppo centripeto degli insediamenti: il PaLoc4 “favorisce unicamente gli spazi funzionali; strategia che non permette di garantire un buon coordinamento tra trasporti e insediamenti”.
L’accessibilità con i trasporti pubblici di una parte del comparto di Riazzino (gran generatore di traffico) rimane inoltre scarsa o quasi inesistente; la ripartizione delle capacità d’accoglienza in termini di abitanti e di posti di lavoro risulta poco dettagliata, considerata l’estensione del perimetro dell’agglomerato, in particolare rispetto alle riserve molto importanti di unità insediative, queste ultime poco accessibili con i Tp”. Poi ci sono gli Insediamenti: il PaLoc4 “non definisce e quantifica l’impatto dello sviluppo sulle infrastrutture di trasporto. La strategia settoriale rimane molto vaga, soprattutto per gli aspetti relativi alla promozione delle abitazioni”.
Dunque un giudizio severo, quello espresso dalla Confederazione, che suona come un “time out” a dichiarazioni d’intento, non accompagnate da finalità, obiettivi specifici delle misure, tali da consentire di verificare il loro grado di raggiungimento. A proposito di lacune e coraggio: qualora la Cit decidesse di partecipare al PaLoc5 sarà buona cosa che tenga conto delle raccomandazioni formulate nel rapporto della Confederazione.