I dibattiti

Sì al potenziamento del tedesco… ma non così!

Sono favorevole ad un potenziamento dello studio di una lingua seconda, ma l’anticipo del tedesco in prima media – così come proposto dal rapporto di maggioranza della Commissione formazione e cultura – mi lascia alquanto perplesso.

In prima media i ragazzi si ritrovano infatti confrontati con una nuova realtà scolastica, molto impegnativa e con grandi cambiamenti anche a livello organizzativo. È quindi difficile pensare di aumentare ancora le ore di insegnamento in una griglia oraria già di per sé sovraccarica, soprattutto in questa delicata fascia d’età.

Fare poi spazio a qualche ora di tedesco in prima media, come qualcuno prospetta, sacrificando delle ore di matematica e, soprattutto, di italiano è improponibile. Infatti è proprio nel primo biennio che è importante consolidare le conoscenze della prima lingua, anche perché la buona padronanza dell’italiano è un presupposto importante per un futuro buon apprendimento delle lingue seconde.

Per questo, a mio avviso, è decisamente più ragionevole tentare di migliorare e rafforzare l’apprendimento del tedesco nel secondo biennio di quest’ordine di scuola, soprattutto nell’ambito delle opzioni.

In questa fascia d’età (13/14 anni) l’allievo è più maturo e preparato, conosce meglio i propri orientamenti scolastici ed è più motivato nelle sue scelte. Sono poi convinto che si potrebbe rafforzare l’insegnamento di quest’importante lingua senza intaccare troppo i programmi scolastici, la griglia oraria e senza stravolgere il nuovo Piano di studio che va già nella direzione di un potenziamento del plurilinguismo e dell’interculturalità.

E questo lo si può fare lavorando su piste alternative.

Basterebbe, ad esempio, potenziare gli scambi linguistici di intere classi, rafforzare i corsi di recupero in tedesco, offrire dei doposcuola in lingua seconda, consolidare maggiormente – nell’ambito delle opzioni – questa materia e proporre dei corsi full immersion durante l’estate.

Per questo sosterrò con convinzione il rapporto di minoranza che mira davvero, grazie alle piste alternative sopraelencate, a un interessante miglioramento per gli allievi ticinesi senza compromettere l’intero percorso di scuola media.