Il ‘caso Cerutti’ ha portato a galla mancanze dentro l’esecutivo e la Sezione del Plrt della Città
Sorprendono, ma non più di tanto, le dichiarazioni di coesione e compattezza rilasciate alla fine della direttiva allargata del Plrt di Mendrisio. Non poteva certo andare altrimenti. Ne andava della credibilità del partito sia a livello cantonale che comunale. L’assenza del diretto interessato, il municipale ex Plrt di Mendrisio Massimo Cerutti, non ha fatto altro che rafforzare tale declamata coesione e compattezza. Colpisce peraltro che la parola ‘coesione’ sia la stessa che è stata utilizzata nel comunicato stampa del Municipio.
La coesione è quindi ai massimi livelli e ciò non può che destare sorpresa, anche perché in Municipio siedono deputati di altri partiti, storici antagonisti del medesimo, che, ovviamente, si fregano le mani in vista delle prossime sfide elettorali, pronti a profittare del violento scontro all’interno del Plrt di Mendrisio che gli farà perdere, questa è una delle poche certezze, non pochi voti.
Tanta ‘coesione’ a Mendrisio potrebbe far pensare a un Municipio particolarmente produttivo, ma così non è stato in questi ultimi anni. Si è al contrario osservata una mancanza di dinamismo, anche nello stile di conduzione, rispetto alla precedente era Croci. Sono stati, insomma, anni poco vivaci e l’arrivo di un municipale imprenditore – il quale da subito si è schierato contro un magazzino Aim progettato da archistar dal costo di circa 5-6 milioni di franchi e stava portando avanti l’idea di un ben più consono spazio, comunque tecnicamente valido, del costo tuttavia di 1-2 milioni –, ha creato, in poco tempo, una spaccatura.
Quindi l’approccio e il metodo di lavoro si sono da subito rilevati completamente diversi. In poco tempo Cerutti si è ritrovato solo, complici anche gli attacchi reiterati di Massimiliano Robbiani sul luogo di residenza della moglie del municipale. Al riguardo non può non colpire il silenzio del Municipio, che ha di recente addirittura creato un Dicastero delle pari opportunità. Sarebbe stata al contrario una buona occasione per difendere l’autonomia delle donne/mogli a fronte di un moralismo maschilista che fatica purtroppo a scomparire. Anche su questo aspetto la sezione Plrt di Mendrisio ha brillato per il suo sconsolante silenzio attorno al municipale Cerutti.
Tanta coesione del Municipio non lo ha tuttavia messo al riparo da problemi, anche gravi. Si pensi alla marcata latitanza, non solo comunicativa, durante il lockdown, ma anche, e soprattutto, ai gravi problemi nella Polizia comunale, con un numero impressionante di procedimenti disciplinari e addirittura l’intervento, costoso siccome a lungo termine, di una psicologa (sic!) per evidenti problemi di conduzione.
Dicevo prima della mancanza di progettualità dell’attuale Municipio, che riguarda molti ambiti concreti per la cittadinanza, e ciò contrariamente a quanto pomposamente ribadito nel comunicato stampa sottoscritto addirittura anche dai vertici cantonali e distrettuali del Plrt. E qui la lista di atti mancati è davvero imbarazzante, per usare una parola tanto amata da taluni: pensiamo alla ormai mitica piazza del Ponte che sta languendo da anni con il suo asfalto da cortile di condominio senza che nessuno sappia dove si sta andando, se si sta andando da qualche parte: o ancora a piazza Baraini, che faceva parte dei lontani patti aggregativi, anch’essa senza una data concreta per la sua sistemazione; oppure ancora ai ritardi nella creazione della zona 30 in via Lavizzari e davanti all’Obv e all’Accademia (mozioni approvate nel 2012). Oppure ancora ai ritardi, incredibili, nella posa di ripari fonici alle piscine comunali, quelle che vengono da molti, con disprezzo, definite ‘dei frontalieri’, dimenticando, come sempre, se è nato prima l’uovo o la gallina.
E se spostiamo l’osservazione alla vita sociale notiamo che Mendrisio non ha ancora un Centro sociale per anziani, allorquando vi è una mozione approvata anch’essa nel lontano 2012, e firmata dall’attuale presidente della sezione Plrt (nonché da chi vi scrive), nella quale si dava incarico al Municipio di avviare la progettazione di un centro diurno sul modello di quanto fatto a Vacallo, Riva San Vitale e, nel frattempo, anche in altri comuni del Distretto.
Che dire infine dell’inconsistenza dei rimproveri mossi al municipale Cerutti. Non si è capito nulla; sembra francamente che non vi sia alcun addebito di sostanza, ma solo di forma, vale a dire una generica mancata comunicazione con i colleghi di Municipio. Il tutto in un contesto internazionale estremamente complesso, quello dell’acquisto dell’energia elettrica, praticamente degno dell’oracolo di Delfi.
Per concludere siamo quindi alla classica situazione fluida dove il livello di competenze è perlomeno condiviso ed emerge un’altrettanto chiara dinamica di tutti contro uno. In questo contesto, il fatto che Massimo Cerutti abbia la doppia nazionalità ha giocato un ruolo purtroppo negativo, perlomeno nell’ostilità manifestata in più occasioni da Massimiliano Robbiani, accompagnata, ancora una volta, dal silenzio della Sezione.
La graduale uscita di scena di Massimo Cerutti ristabilirà quindi la totale soporifera ‘coesione’ nel Municipio di Mendrisio, coesione tanto nociva per una ‘città’ che invece dovrebbe essere dinamica come si forza di fare l’altro polo distrettuale. Prova ne è che a Mendrisio, a livello di Municipio, gli altri partiti nemmeno si sognano di fare la benché minima opposizione alla maggioranza relativa Plrt. Andando avanti così, Mendrisio da ‘città’ tornerà a ‘paesello’, troppo facilmente infastidito per una allegra festicciola di studenti dell’Accademia. Che tristezza!