I dibattiti

Caro De Rosa, con i diritti popolari non si gioca!

Ospedali di valle: il direttore del Dss dica se ha avallato la decisione di ‘consigliare’ Martinoli nell’ipotizzare il ritiro dell’iniziativa

Matteo Pronzini
(Ti-Press)

Come riportato da ‘laRegione’ giovedì 2 e venerdì 3 febbraio, effettivamente il comitato dell’Associazione per gli ospedali di valle, di cui faccio parte, è stato confrontato in queste settimane con lo stravagante comportamento (per usare una definizione eufemistica) di Sebastiano Martinoli, anch’egli membro di comitato.

Ricordo che nel 2017 l’Associazione aveva lanciato un’iniziativa popolare generica per la difesa degli ospedali di valle e dei relativi pronto soccorso. Il testo dell’iniziativa popolare su questo punto era chiaro e preciso chiedendo "un pronto soccorso tipo B, aperto 24 ore al giorno 7 giorni su 7".

Come tutti sanno, un’iniziativa popolare generica dev’essere trasformata in un testo legislativo, conforme alla volontà degli azionisti, da sottoporre al Gran Consiglio che può approvarlo, respingerlo o elaborare un controprogetto.

In ben due occasioni i dirigenti del Dipartimento sanità e socialità diretto dal consigliere di Stato Raffaele De Rosa hanno sottoposto all’assemblea dell’associazione un testo conforme che non corrisponde a quanto richiesto dall’iniziativa popolare sottoscritta da 14’136 persone. In entrambe le occasioni, l’assemblea dell’associazione, al termine di un dibattito approfondito, ha respinto le proposte del Dss, informandolo della decisione assembleare e formulando ulteriori proposte, pragmatiche e responsabili, nell’interesse della popolazione delle Tre Valli.

Non riuscendo a convincere l’assemblea, i dirigenti del Dss hanno pensato bene di esercitare la loro influenza sul primo firmatario dell’iniziativa, Sebastiano Martinoli, con l’obiettivo di spingerlo a minacciare il ritiro dell’iniziativa se l’associazione non avesse accolto le proposte del Dss. Situazione nella quale ci troviamo in questo momento.

Purtroppo non è la prima volta che i dirigenti del Dss si permettono di agire in modo spregiudicato, nel più grande disprezzo dei diritti popolari e della separazione dei poteri. In occasione del dibattito parlamentare sulla pianificazione ospedaliera emerse che un emendamento presentato da Foletti (Lega), Jelmini (Centro) e Pini (Plr) era farina del sacco del direttore della Divisione sanità attiva in seno al Dss. Raffaele De Rosa deve ora assolutamente chiarire se la decisione di ‘consigliare’ Martinoli è stata da lui avallata o meno. Oso sperare che così non è stato, perché altrimenti De Rosa ha un grosso problema politico. Con i diritti popolari in questo paese non si scherza!

Leggi anche: