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Mendrisio: manca ancora un vicesegretario…

1 febbraio 2023
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laRegione ha riportato il 30.1.23 che il Municipio di Mendrisio non vuole assegnare il posto del vicesegretario pensionato. Per una volta sono d’accordo con il Municipio. Preciso però che non conosco né l’ex vicesegretario né il suo campo di lavoro, e che scrivo questo dal punto di vista assolutamente limitato di un semplice abitante di un villaggio che fa parte della città di Mendrisio solo da nove anni. Sono residente a Meride solo da otto anni – provenendo dalla Svizzera tedesca. Un «zücchin», quindi. Anche a me sembra che non sia decisiva la quantità di funzionari pubblici, che probabilmente è già abbastanza elevata, ma la professionalità dei loro impiegati. Dalla mia prospettiva limitata e dalla mia esperienza relativamente breve, come ho detto, devo concludere che c’è ancora molto margine di miglioramento in quest’ultimo ambito – ci sono sempre delle eccezioni, fortunatamente anche qui. In breve, solo tre tristi esempi: 1. Nel centro del paese di Meride, oggetto di protezione d’importanza nazionale, le autorità hanno approvato un progetto di ristrutturazione nonostante le innumerevoli violazioni del Piano regolatore e sono rimaste irremovibili per anni, fino a quando, cinque anni dopo, il Tribunale amministrativo ha spiegato dettagliatamente cosa c’era scritto nel loro stesso Piano regolatore! 2. All’improvviso, il muro storico della piazza di Meride viene demolito, solo per essere obbligati a ricostruirlo più in alto, secondo le moderne leggi edilizie (parole del Sindaco)! È stato detto che mancava la sicurezza, ma ora la situazione creatasi successivamente è più pericolosa che mai, perché si tratta di un cantiere permanente! 3. Gli albi comunali ben funzionanti, vengono banditi dal nucleo dei paesi per allestire delle vetrine illuminate decentrate, in luoghi bui e molto meno frequentati. I vecchi albi, invece, vengono posti sotto il controllo delle commissioni di quartiere, creando così regole diverse in ogni quartiere, su chi può affiggere cosa e perché, con un numero di telefono o un indirizzo e-mail diverso in ogni quartiere: ciò per realizzare l’esatto contrario di quanto richiesto da residenti e associazioni culturali: uno spazio libero in cui chiunque possa pubblicare informazioni, delle bacheche, come è consuetudine nelle città. A Mendrisio, invece, tutto deve essere sottoposto a un controllo autoritario. Anche il fatto che tutti i residenti non possano più leggere le informazioni ufficiali nel centro del paese, mi sembra un grande passo indietro nei diritti democratici. Forse un zücchin non dovrebbe esprimersi così? Ergo, io non ho scritto nulla e voi non avete letto nulla.