il ricordo

Bernasconi: ‘Con John Noseda perdiamo un combattente’

Speriamo che altri, tanti altri, siano capaci di caricarsi il suo contagioso entusiasmo per nobili imprese

(Ti-Press)

Perdiamo un combattente, John Noseda, spesso pronto all’indignazione di fronte al sopruso, di fronte alla burocrazia immobilista, di fronte al populismo dilagante. Ma sempre indignazione costruttiva, mai fine a sé stessa. Dall’indignazione John Noseda quasi sempre passava all’azione: un atto parlamentare, una proposta di legge, un articolo scientifico. Quanti ne abbiamo persi per strada, di giovani idealisti passati dalle barricate ai più comodi uffici del potere e della burocrazia. John Noseda, da questo punto di vista, è sempre rimasto uguale, sempre pronto per promuovere oppure per aderire a una causa di giustizia e di verità.

Promotore della Legge cantonale sociopsichiatrica (Lasp) assieme all’amico prof. Marco Borghi – nel lontano 1986 "adottata malgrado mille resistenze, vista l’ignavia al riguardo delle autorità cantonali" – scriveva ancora pochi mesi or sono l’avv. John Noseda, ancora con il prof. Marco Borghi nel loro articolo intitolato "ll diritto penale, misconosciuto strumento di effettività dei diritti delle persone vulnerabili" appena pubblicato nella Rivista Ticinese di Diritto (II-2022, pag. 335 e segg.), per proporre caparbiamente, ma coerentemente, l’introduzione di un nuovo articolo, il 43bis Lasp, che preveda un obbligo di denuncia al Ministero Pubblico "di ogni limitazione della libertà personale e ogni trattamento terapeutico in contrasto con la legislazione cantonale, che potrebbe configurare una coazione, un sequestro di persona, una lesione personale o un abuso di autorità". La settimana scorsa, ormai debilitato nel fisico, mi scriveva di discuterne assieme, possibilmente nell’ambito del prossimo Convegno per la Giornata Mondiale sui Diritti individuali che organizziamo per il prossimo 10 dicembre.

Aveva sottoscritto con entusiasmo la proposta di far parte del Comitato d’Onore del Festival del Film e Forum per i Diritti Umani di Lugano, fin dalla sua prima edizione, nel 2014. Come accettò con entusiasmo la proposta di lavorare al Commentario del Codice di Procedura Penale, pubblicato nel 2011 con alcuni altri ex Procuratori Pubblici. Consapevole della necessità di migliorare la formazione dei magistrati e dei loro collaboratori, preparò con me il piano del programma di quello che poi divenne il Corso per la criminalità economica avviato dalla Supsi anni or sono.

Quante baruffe da parte sua, come Procuratore Generale, con il Dipartimento delle Istituzioni per arginare le ingerenze nelle competenze esclusive della Magistratura, quante inchieste condotte caparbiamente e meticolosamente contro i campioni dei reati economici, riattivando quel metodo inaugurato ai tempi in cui esercitava come mio sostituto Procuratore Pubblico, assieme all’altrettanto valido e compianto Mario Luvini, senza stare seduti ad aspettare che arrivassero le denunce penali.

Generoso, immune dai personalismi, lo avrei visto ancora in campagna elettorale, forte dall’aver portato in Parlamento tante sue battaglie contro il sopruso, la prevaricazione, per migliorare le leggi, sempre in favore della parte più vulnerabile e della parte più debole. Un modello, in tempi in cui si affacciano candidati che non hanno mai combattuto nessuna battaglia.

"Ancora annotta Europa" scriveva un poeta rifugiato in casa nostra, nel 1943. Oggi, con l’aggressione russa alle nostre porte, l’odio verso i rifugiati in casa nostra, con l’aggressione mondiale alle ultime democrazie, ci viene a mancare un alleato prezioso. "A egregie cose, il forte animo accendono l’urne de’ forti". Insomma, per farci capire, speriamo che altri, tanti altri, siano capaci di caricarsi il contagioso entusiasmo per nobili imprese che ha percorso tutta l’esistenza di John Noseda.

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