L’alleanza tra Socialisti e Verdi per il Consiglio di Stato continua a far colare litri d’inchiostro, alimentando un dibattito stimolante sull’identità e il futuro della sinistra ticinese. Ieri purtroppo in questa interessante discussione si è introdotta anche della disinformazione, proprio qui sulle pagine de laRegione. Per questo atto d’inquinamento dobbiamo ringraziare Daniele Bianchi, membro di comitato del Ps Bellinzona, autore di un pezzo d’opinione infarcito di fake news degne di Donald Trump.
Riprendendo un cliché usato e abusato, Bianchi si dispiace che le altre forze di sinistra si siano rifiutate di aderire alla lista rosso-verde, impedendo così alla sinistra di presentarsi compatta alle elezioni e di ambire al secondo seggio in Consiglio di Stato. Chiamandosi fuori dal progetto rosso-verde, i "compagni" della "sinistra alternativa" farebbero prova di scarso pragmatismo e spianerebbero la strada al predominio incontrastato della destra.
C’è in effetti di che disperarsi che il progetto di un ampio fronte di sinistra non abbia preso corpo in Ticino. Ma la responsabilità è tutta del Ps e dei Verdi. Tutte le forze della "sinistra alternativa" (ForumAlternativo, Partito Comunista, Pop e Mps) si erano dette aperte a una lista comune, in certi casi anche per il Gran Consiglio. Il Ps, pungolato dai Verdi, ha chiuso la porta ai comunisti quasi immediatamente, dopo le primissime discussioni, come confermato dalla stessa Laura Riget ai microfoni della Rsi ("Niente allargamento dell’area rosso-verde", 27 luglio), e ha addirittura respinto le aperture di Mps prima ancora di mettersi al tavolo con loro (come riportato da questo quotidiano, "Mps e lista unica per governo e parlamento. Secco no del Ps", 27 luglio). Il Pop è stato invece ignorato con un certo snobismo, forse perché considerato dai vertici socialisti come quantité negligeable, malgrado sia sezione di un partito svizzero rappresentato in Consiglio nazionale.
Solo il ForumAlternativo ha avuto diritto a una concreta proposta di collaborazione – proposta che però sembrava pensata apposta per essere rifiutata. Lungi dal coinvolgere il Forum in un progetto politico condiviso, dopo alcune riunioni Ps e Verdi hanno trasmesso al Forum un programma già elaborato con un accordo di collaborazione formale, dal quale cito qualche estratto: "Il ForumAlternativo sostiene questa alleanza e raccomanda quindi pubblicamente di votare la lista denominata ‘Socialisti e Verdi’", "Il ForumAlternativo rinuncia a una candidatura di un suo esponente", "Il Forum può fornire spunti e osservazioni durante il processo di ricerca [dei candidati al Consiglio di Stato], ma la decisione finale spetta a Ps e I Verdi", "Allegati di questo accordo: Piattaforma elettorale comune [elaborata da Ps e Verdi, da sottoscrivere]". In cambio di tutto ciò, il Forum ha diritto di essere "citato (compresa la pubblicazione del logo) come sostenitore di questa alleanza nel materiale di campagna comune". E basta. Insomma, non proprio un progetto politico condiviso basato sul dialogo e il rispetto comune.
Se la base del Ps vuole un’alleanza delle forze di sinistra, perché i vertici del partito hanno chiuso la porta a tutte le realtà di sinistra alternativa, a volte persino in malo modo? La scelta della composizione della lista per il Consiglio di Stato non era frutto di una decisione democratica della base del partito? Perché i vertici del Ps affermano regolarmente di voler riunire tutte le forze della sinistra e poi agiscono in questo modo? Insomma, il Ps vuole un fronte di sinistra unito oppure no? Quelle dei vertici del Ps saranno solo parole per coprire delle logiche gattopardiane – tutto deve cambiare (nella retorica) perché tutto resti come prima (nella politica del Ps)? Ai posteri (e agli elettori) l’ardua sentenza.