I dibattiti

Anche nelle frazioni la scuola è per tutti

Referendum a Breggia: se oltre agli uffici postali e ai negozietti si toglie anche l’asilo, cosa resterà?

Si reclama attenzione verso le frazioni
(Ti-Press)

Sono membro del Comitato referendario contro il credito per la progettazione e l’attuazione della scuola dell’infanzia di Lattecaldo. Il referendum, vorrei sottolineare, è stato voluto per dare un freno a delle spese non indispensabili e al momento azzardate per il Comune di Breggia, da parte del Municipio e NON contro la scuola per tutti o contro la scuola in generale, come vuol far credere il Gruppo di sostegno al progetto; al contrario la scuola è un argomento che sta molto a cuore anche a noi.

Le sezioni della scuola dell’infanzia di Caneggio e Morbio Superiore sono apprezzate dalle famiglie e funzionano bene sia come gestione, sia a livello didattico: in tutto il cantone i docenti di scuola dell’infanzia ed elementare programmano e svolgono il loro lavoro seguendo delle severe indicazioni di progettazione e didattiche imposte dall’ispettorato che attentamente supervisiona, indipendentemente che si tratti di una sezione inserita in un centro scolastico o un’unica sezione in un piccolo Comune.

Le due sezioni di scuola dell’infanzia di Caneggio e Morbio Inferiore sono già scuola per tutti e soprattutto sono ben inserite in due frazioni di Breggia. Se togliamo, oltre gli uffici postali, probabilmente anche i negozi alimentari (sempre a rischio di chiusura) e anche la scuola dell’infanzia, cosa rimarrà delle frazioni? Che attrattività sarà, per ulteriori famiglie, venire ad abitare in valle?

Mentre oggi la tendenza della maggior parte dei Comuni è impegnarsi per mantenere viva la comunità nelle frazioni e nei quartieri cercando di creare delle sinergie fra bambini, anziani e famiglie, lasciando quindi attive le poche strutture che rimangono (esempi ce ne sono diversi, cito fra gli altri Monte, Salorino, Brusino Arsizio, Meride…), in valle si vogliono eliminare.

La progettazione e l’attuazione di una nuova struttura scolastica centralizzata non è quindi voluta sicuramente per esigenze fondamentali e soprattutto non dà nessuna garanzia a livello finanziario. Il costo della nuova struttura in progettazione, che è di oltre quattro milioni, ricadrà inevitabilmente ancora di più sulle spalle dei cittadini. È con umiltà e a piccoli passi che si progredisce e si è lungimiranti per il bene della popolazione.