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Imposta di circolazione: sì all’iniziativa

In questi giorni abbiamo ricevuto il materiale di voto relativo, tra gli altri temi, all’imposta di circolazione. Se ne è discusso tanto e tanti sono stati gli argomenti, i contro-argomenti e le cifre chiamate in causa. Quel che è certo è che, grazie all’approvazione dell’iniziativa, vi sarà un beneficio per la maggior parte dei cittadini ticinesi. A seguito di una simulazione della sezione della Circolazione risulta che nella stragrande maggioranza dei casi le auto della fascia media pagheranno meno.

Ricordo che in Svizzera il salario mediano più basso lo ricevono i ticinesi e che, al contrario, sono loro a pagare l’imposta di circolazione più elevata del Paese. Sarebbe quindi ragionevole porre un correttivo, ancor di più in questo periodo di rincari dell’elettricità, aumenti dei premi di cassa malati, incremento del costo della vita e incertezza legata alla situazione geopolitica internazionale.

Ritengo che il criterio dell’emissione di CO2 del veicolo per determinare l’imposta da pagare sia giustificato nell’ottica di portare la popolazione verso la tanto acclamata transizione ecologica. Altri criteri come il peso dei veicoli andrebbero purtroppo solo a penalizzare certe fasce della popolazione come le famiglie che per forza di cose posseggono automobili più grandi e quindi più pesanti.

Sono pure a favore dell’iniziativa rispetto al controprogetto perché quest’ultimo non prevede una moratoria (status quo) per le auto datate prima del 2009. Oltre a questo, non penso che sia giusto destinare i soldi della riduzione del gettito d’imposta ad abbonamenti Arcobaleno (per di più solo per i beneficiari dei sussidi sui premi di cassa malati). È infatti più corretto attribuire questi risparmi non solo a una fascia ristretta della popolazione, ma bensì al potere d’acquisto di tutti i ticinesi che negli ultimi anni sono già stati obbligati a pagare troppo.

Per concludere, un altro fattore che mi fa propendere per l’accettazione dell’iniziativa è che con essa il Consiglio di Stato dovrà destinare i proventi dell’imposta di circolazione alla costruzione e alla manutenzione delle strade (e non a coprire i deficit generali come può invece succedere rimanendo allo status quo).

Infine, accettando l’Iniziativa, il Consiglio di Stato non potrà più prevedere aumenti di imposta (come successo ingiustamente nel 2017) senza sottoporsi alla volontà popolare.

Senza esitazione, invito tutti a sostenere con convinzione l’Iniziativa del Centro per un’imposta di circolazione più giusta!