Il Mendrisiotto? Sacrificato e sacrificabile. Tra potenziamento dell’autostrada e corsia per i Tir
Il 17 settembre si terrà la manifestazione "No al PoLuMe", sostenuta trasversalmente da numerosi cittadini e politici del Mendrisiotto. Come possiamo purtroppo osservare, il traffico di transito sulla nostra rete viaria è in continuo peggioramento. Numerosi sono stati i passaggi anche dei vacanzieri nordici diretti in Italia, che alla modica cifra di 40 franchi (sulle autostrade italiane bastano appena per una tratta di 200 chilometri giornalieri), vanno ad aggiungersi ai nostri problemi quotidiani di viabilità.
Il Mendrisiotto viene visto sempre più come periferia e non frontiera: sacrificato e sacrificabile, viene anche identificato come nuova corsia di stazionamento per i Tir in attesa di sdoganamento, in quanto il progetto multimilionario di Pollegio mal si combina con la burocrazia arcaica delle procedure di sdoganamento.
Contestualmente, si rileva come i troppi cantieri oggi in corso creino i veri disagi sulla rete viaria, concretizzando le paure che un cantiere come quello proposto per il PoLuMe sia ingestibile per chi sarà chiamato a coordinare i lavori con gli enti locali toccati. La comunicazione e il coordinamento sono già oggi insufficienti, con un incremento dei servizi di gestione del traffico assegnati alle società di sicurezza per evitare il collasso totale delle strade cantonali.
Si è inoltre stufi dell’atteggiamento di Ustra nei confronti delle cittadine e dei cittadini del Distretto, che vedono i loro politici locali messi sempre più in secondo piano nelle discussioni di progetti che toccano le vite di così tante persone. L’Ustra inoltre già in passato ha peccato di poca lungimiranza: durante i risanamenti dei viadotti autostradali e interventi vari alla rete, nessuno ha mai pensato a dei ripari fonici davvero efficienti ed efficaci…?
Il rumore di fondo dell’autostrada permea le vite di tante persone, che si chiedono perché per l’installazione di una termopompa si debba inoltrare domanda di costruzione e verificare quanti decibel emette quando la Confederazione fa ciò che vuole in manifesto spregio delle leggi sulla protezione dei rumori (non tocco il tema dei treni merci esteri in transito sulla nostra rete, vera e propria speculazione con carri vetusti e spesso con materiali pericolosi).
In conclusione, il PoLuMe è un progetto vecchio, che non dà alcun valore aggiunto al territorio, e che punta a rendere il treno meno attrattivo dopo aver speso milioni nel potenziamento della mobilità pubblica. Il Mendrisiotto merita rispetto e progetti più lungimiranti per affrontare le sfide del futuro.