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Fiducia e sostegno ai nostri allevatori

(Ti-Press)

In Svizzera abbiamo una Legge sulla protezione degli animali unica a livello mondiale. Unica, perché è tra le leggi in assoluto più severe e accorte nella gestione degli animali da reddito. Eppure, c’è chi vorrebbe fosse ancora più stringente, persone che molto probabilmente hanno una visione bucolica, ancestrale della conduzione di un’azienda di questo tipo e c’è da domandarsi se costoro abbiano mai messo piede in una stalla sporcandosi le mani, alzandosi ancora prima dell’alba, dove vacanze e tempo per sé stessi spesso e volentieri finiscono in secondo piano, perché il benessere dei propri animali viene prima.

Le asserzioni, dunque, secondo cui anche da noi vi siano lesioni sistematiche della salute dell’animale sono, come si dice in gergo inglese, delle vere e proprie fake news.

Inoltre, l’iniziativa prevede che in mancanza di diminuzione del numero dei capi allevati vi sia una estensione della superficie aziendale, cosa ovviamente non fattibile qui in Svizzera.

Non abbiamo un’estensione territoriale infinita come in America o in Australia che permetterebbe un ampliamento. Le norme sulla pianificazione del territorio sono talmente chiare che è impensabile un allargamento delle stalle.

Vogliamo parlare poi della "ricorsite acuta" che bloccherebbe qualsiasi progetto edilizio in tal senso? Vogliamo veramente vedere scomparire i nostri allevatori per un’idea che non ha sostanza alcuna e che porterebbe – scomparsi i nostri allevatori – ad aumentare le importazioni con un aumento esponenziale dei prezzi? Ricordiamoci di come anche gli allevatori durante il lockdown per Covid-19 hanno fatto la loro parte, aiutandoci ad avere prodotti a prezzi accessibili.

Ora sta a noi fare la nostra parte, dando fiducia e sostegno ai nostri allevatori e votando No il prossimo 25 settembre all’inutile e dannosa iniziativa sull’allevamento intensivo.