laR+ I dibattiti

Lupo, regna l’inazione

Il quotidiano laRegione ritorna opportunamente sul tema delle predazioni da lupo in alta Val Rovana, sulle alture dei laghetti dell’Alpe Wolfstafel in particolare. Svela lo scandalo dell’agonia delle pecore rimaste che si sono issate in quota sulle creste tra le Valli di Bosco e Bavona, su quasi nel cielo. Bestie abbandonate a lentamente agonizzare e morire in preda a corvi e aquile! Scoramento, smarrimento e delusione da parte degli allevatori che operano in aree non proteggibili. Accenni di abbandono del territorio e dell’attività. Una tragedia a fronte della Confederazione che si arroga diritti e poi, a oltre due mesi dell’annullo cantonale dell’abbattimento di un lupo a Cerentino, non fa nulla, nemmeno un sopralluogo, nemmeno un contatto con coloro che non sanno più dove mettere le mani. La signora CF Sommaruga era a Locarno, a pochi km dalla Val Rovana, al calduccio del salotto buono del Festival del Film, ma, seppur invitata, non ha pensato di salire in Valle a visitare gli allevatori. Siamo a fronte di un Cantone e di un Dt che non dice nulla, non si muove: eppure in tutto il Ticino vi sono ampiamente i numeri per ordinare diversi abbattimenti. Hanno deposto le armi che non hanno mai imbracciato! E che dire del servizio del Veterinario cantonale che lascia carcasse in ogni dove, senza organizzare il recupero. Uno scempio nel territorio causato da un predatore che loro, tutti assieme politici e burocrati, vogliono difendere a ogni costo, anche al di là di chiare direttive federali. Ma non solo in Rovana si riscontrano predazioni, nei giorni scorsi sull’alpe Pietrarossa in Val Colla predate diverse capre e gravemente ferita una mucca. Un’allevatrice ha scaricato le sue capre, lasciando colà un capretto sbranato e una capra non più trovata. Non parliamo di Leventina – 34 pecore sbranate in zona Monte Pettine –, in Val Bedretto, in Val Bavona e in alta Val di Blenio. Fatti, tragedie, che oramai non fanno più nemmeno notizia, sono diventate notizie di routine!
Giornalmente, ma è successo anche di ricevere più comunicati giornalieri, vi è uno scarno sms della Sezione agricoltura che annuncia avvistamenti o predazioni. Scarno, dato che non dà nessuna informazione utile supplementare. Non così avviene nel Canton Grigioni, ove il breve annuncio di allarme informa sui capi predati e se erano protetti o meno.
Un sms annunciava un avvistamento a Corte Nuovo, praticamente alle porte di Cimalmotto. Sembra che si tratti di un lupo solitario che da mesi si aggira in zona. Proprio a Cimalmotto risiede l’ex consigliere di Stato Luigi Pedrazzini, pure presidente Corsi e vicepresidente del Cda della Ssr. Interessante e deciso il suo articolo "Lupo, agire con determinazione" pubblicato nei giorni scorsi, ma poi senza grande effetto pratico. Siamo tutti assuefatti da una situazione alpina che è diventata attualità giornaliera. Ci stracciamo le vesti, ma poi tutti per la nostra strada. Vista l’inazione, tirata in giro direi, del nostro Consiglio di Stato, nei giorni scorsi ho proposto alla nostra Associazione cantonale di andare a Bellinzona, il mattino di buon’ora, e contattare direttamente i consiglieri di Stato nel momento in cui entrano a Palazzo governativo. Un nostro Dirigente Associativo umoristicamente mi annota che non si sa da quale porta entrino a Palazzo i consiglieri! Ebbene dopo l’azione dimostrativa del 26 aprile scorso a Palazzo delle Orsoline, bisogna escogitare azioni eclatanti che scuotono tutti noi, nessuno escluso. Non manca molto al dire addio a formagelle, formaggini, salametti, cicit, cuscini di capra e altri prodotti nostrani. Il settore agricolo ovino-caprino, in particolare, è agli sgoccioli e quest’autunno incasserà un colpo tremendo.
Questa è la situazione ticinese, ma anche a livello svizzero non siamo messi meglio: mai vista una situazione tragica e problematica come in quest’estate 2022. I numeri delle predazioni hanno raggiunto cifre da record e l’estate alpestre non è ancora terminata! Sembra che il prossimo 29 settembre il Consiglio degli Stati discuterà, adotterà spero, il richiesto adeguamento della Legge federale sulla caccia. La modifica prevede abbattimenti preventivi dei lupi sulla linea delle misure in atto per gli stambecchi. Poi il tema passerà al Consiglio nazionale. A novembre a Strasburgo si dovrebbe pure discutere la richiesta svizzera del 2018 di abbassare il grado di protezione del lupo da "assoluto" a "protetto". Speriamo che per il 2023 vi siano migliori possibilità di regolazione del vorace e infingardo predatore: speriamo che non sia troppo tardi, considerato che l’espansione del lupo è accertata nel 30% annuo!