I dibattiti

Ecocentro a Morbio: un’alternativa c’è, anzi più di una

L’area scelta dal Municipio di Morbio Inferiore per l’ecocentro
(Ti-Press)

Tina contro Tita, così si potrebbe riassumere un aspetto senza dubbio importante di questa discussione. Tina è citato nel rapporto di minoranza della Commissione opere pubbliche, quando critica la posizione del Municipio e del rapporto di maggioranza per i quali ‘There is no alternative’. Tita l’ho inventato io e sta per ‘There is true alternative’: c’è una vera alternativa. Un’alternativa convincente e praticabile. Anzi più di una, come vedremo.

L’ecocentro rappresenterebbe la novità solo per la raccolta degli ingombranti, perché per gli altri materiali esistono già punti di raccolta decentrati, distribuiti in varie zone del comune ed è bene che rimangano quali servizi di prossimità. Questi punti di raccolta possono essere migliorati, resi più funzionali ed esteticamente più presentabili grazie all’uso di contenitori interrati, come già proponevamo in una lontana interpellanza del 20 giugno 2009, poi confermata dalla ditta Tunesi nel suo rapporto del 2013.

Per quanto riguarda la raccolta degli ingombranti (ferro, legno, rifiuti ingombranti che non possono andare nel sacco…) il Municipio nella scorsa legislatura aveva preso contatto con il Comune di Chiasso per accertare se fosse possibile la consegna di questo tipo di rifiuti da parte dei privati di Morbio presso l’ecocentro di quel comune, un ecocentro periferico, vale la pena sottolinearlo, come altri nel Mendrisiotto. Questa possibilità è stata in seguito scartata perché troppo cara. Troppo in rapporto a quanto paghiamo ora per questa raccolta, ma che entra in linea di conto rispetto agli oneri annuali che comporterebbe l’ecocentro (100’000 franchi come minimo, equivalenti alle spese di ammortamento, ma dando seguito al messaggio bisogna aggiungere quelle dell’affitto, degli interessi, della manutenzione e il costo della gestione).

Tina? Se vogliamo costruire un ecocentro, è vero, difficilmente troveremo nel nostro comune un’altra ubicazione. Ma davvero l’ecocentro è necessario e costituisce la soluzione ottimale per la gestione dei nostri rifiuti?

Tita, perché un’alternativa c’è, anzi ce n’è più di una. Tutti giustamente ambiscono a migliorare la situazione dei punti di raccolta. In questo intervento ho tentato di delineare una soluzione, quella che prevede l’uso di contenitori interrati. Si può pensare pure alla ripresa del contatto con Chiasso al fine di trovare uno sbocco migliore alla consegna degli ingombranti, oppure procedere alla loro raccolta come fatto finora aumentando però la frequenza. Qualcuno durante la raccolta firme per il Referendum ha ventilato l’idea di aggiungere due benne in via Pascuritt per il legno e il ferro…

I nostri avversari si stanno scatenando contro l’accordo con Chiasso, una variante secondo noi difendibile, ma che, lo ribadiamo, rimane solo una delle diverse possibilità e non è su questo che si vota! Con un No all’ecocentro obbligheremmo il Municipio a riesaminarle tutte per arrivare a una soluzione più razionale e più condivisa.