Oggi, con la tragica guerra in Ucraina, è diventato chiaro a tutti quanto l’approvvigionamento energetico sia strategico (anche) per il nostro paese.
Ma non si tratta solo di avere una politica energetica lungimirante che comprenda la sicurezza di approvvigionamento, il contenimento dei costi e la tutela e il rispetto dell’ambiente. Vi sono anche obiettivi (più generali) di politica climatica, la necessità di rispettare gli accordi di Parigi e di ridurre le emissioni di gas serra per arrivare a zero emissioni nette.
Oggi l’Europa deve uscire dalla dipendenza dal gas russo, ma anche i paesi alternativi dai quali rifornirsi non sono esempi di rispetto dei diritti umani (cosa che vale anche per il petrolio, sia detto per inciso).
Usiamo il gas per il riscaldamento, mentre invece sarebbe possibile rinunciarvi perché le soluzioni tecniche sono già presenti, e oltretutto i prezzi del fotovoltaico continuano a scendere (e quelli del gas a salire).
E qui il Cantone deve dare il buon esempio: sono certo importanti i sussidi concessi ai privati per promuovere energia da fonti rinnovabili e ridurre gli sprechi, ma l’ente pubblico non può esimersi dall’attuare in proprio quanto predica agli altri.
Un ambito di intervento fondamentale è proprio quello relativo agli edifici: le soluzioni sono già a disposizione, ma occorre metterle in atto. E metterle in atto velocemente. È necessario investire massicciamente nelle energie rinnovabili e nell’efficienza energetica anche in questo settore e per questo ho presentato (a nome del Ppd) una mozione che chiede al Cantone, in quanto proprietario di immobili, di intervenire con un piano di investimenti per raggiungere l’autosufficienza energetica.
Le norme in vigore oggi, infatti, pur interessanti, parlano solo di elevati standard da rispettare nel caso di ristrutturazioni di stabili di proprietà pubblica o sussidiati: il Cantone è inoltre impegnato per il Programma d’incentivazione per la promozione del risanamento e la costruzione di edifici Minergie® e lo sfruttamento delle energie rinnovabili, e per il Programma d’incentivazione federale per la promozione del risanamento di edifici.
Ma ciò non è sufficiente.
Quello che occorre, invece, è un piano di investimenti che ci porti ad avere l’approvvigionamento e l’autosufficienza energetica per il patrimonio immobiliare del Cantone, cosa oggi possibile ricorrendo a energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (utilizzando tetti, facciate, e anche i terreni come piazzali eccetera). Sarà così prodotta nei propri edifici e nelle proprie infrastrutture tanta elettricità da fonti rinnovabili (soprattutto dal fotovoltaico) quanta ne viene consumata, raggiungendo dunque la autonomia energetica.
Così, potremo investire in casa i soldi che oggi spendiamo per acquistare gas o nafta: auspico dunque che il Parlamento cantonale abbia ad approvare questa importante mozione, così come il parlamento federale ne ha appena approvata una analoga riguardante gli immobili della Confederazione.