Fra poco tempo il Gran Consiglio si troverà nuovamente a votare per nominare cariche nella giustizia: un procuratore pubblico e un giudice al Tribunale d’appello. Attualmente la ripartizione delle cariche in seno alla Magistratura e al Ministero pubblico è ad esclusivo appannaggio dei partiti di governo. Candidate e candidati proposti da partiti che non siedono nell’Esecutivo cantonale vengono così di fatto escluse/i a priori, sebbene abbiano le competenze necessarie alla funzione in concorso.
I Verdi del Ticino hanno chiesto tempo fa ai partiti governativi di modificare tale modalità di nomina "monopolistica", per permettere anche a candidate e candidati proposti dai partiti non governativi di essere concretamente considerati e proposti per la nomina. Ciò significherebbe allargare a tutti i partiti rappresentati nella Commissione giustizia e diritti (il discorso potrebbe però essere esteso a tutte le forze politiche presenti nel Gran Consiglio) la possibilità di ripartire le cariche giudiziarie. Ciò significherebbe considerare anche proposte provenienti da Verdi e Udc, in modo che questi non siano costretti a firmare preavvisi solo per la gloria delle formazioni governative. Apparentemente i partiti ne stanno discutendo al loro interno, ma perlopiù non vi è ancora una presa di posizione ufficiale su questo tema.
È immaginabile che per certi partiti tale discussione sia tutt’altro che scontata, poiché significherebbe rinunciare per un certo tempo a presentare propri/e candidati/e e cedere il passo ad altre forze politiche, non rappresentate o decisamente sottorappresentate. Tio, tempo fa, aveva pubblicato una lista non ufficiale dell’attuale ripartizione delle cariche giudiziarie tra le 4 forze politiche di governo (Signor giudice, lei per chi vota? Ecco l’elenco). Le percentuali rilevavano che il Plr è particolarmente sovrarappresentato rispetto alla sua attuale forza elettorale e dunque è proprio quello che per primo dovrebbe cedere il passo.
Un banco di prova indicativo lo sarà la prossima votazione per la nomina di un/a pp in sostituzione del dimissionario Arturo Garzoni in quota Plr. La regola non scritta attualmente in vigore vorrebbe che questo posto venisse ripreso da un/una candidato/a Plr. La richiesta dei Verdi, i quali propongono un proprio candidato, costituisce dunque una non indifferente pietra d’inciampo qualora il Plr decidesse di voler mantenere la propria cospicua rendita di posizione. Interessante sarà anche osservare come gli altri partiti si posizioneranno davanti a questa richiesta, poiché essendoci in palio anche la carica per un giudice del Tribunale d’appello, in sostituzione del dimissionario Franco Lardelli (in quota Ppd), sono evidentemente possibili dinamiche interpartitiche.