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Sì al pacchetto di misure a sostegno dei media

Syndicom, il sindacato dei media e della comunicazione, si batte da sempre per migliorare le condizioni lavorative e salariali dei giornalisti e dei professionisti del settore dei media.

Da almeno un decennio la categoria professionale soffre soprattutto a causa del drastico calo degli introiti pubblicitari. In questi anni la riduzione delle entrate ha avuto un effetto diretto sull’aumento dei carichi di lavoro, sul peggioramento delle condizioni lavorative e sulla qualità dell’informazione generale. E costretto alla chiusura alcune piccole redazioni locali. Di fatto peggiorando la pluralità d’informazione e, di conseguenza, il livello democratico del nostro Paese.

Il pacchetto di misure a sostegno dei media in votazione il 13 febbraio, seppur alcune rivendicazioni importanti non siano state prese in considerazione (ad esempio l’obbligo di un Ccl per le redazioni che ricevono aiuti pubblici oppure le restrizioni/vincoli sulla distribuzione dei dividendi), va nella giusta direzione poiché prevede alcuni importanti progressi:

• Verrà introdotta una legge a sostegno dei media online che prevede un supporto fino a 30 milioni di franchi all’anno. Ciò incoraggerà la diversità dei media nonché il pluralismo dell’informazione.

• La stampa associativa e piccole aziende locali del settore trarranno vantaggio dal maggiore sostegno alla riduzione delle tasse postali tramite una distribuzione dei giornali più economica.

• Verrà garantito un maggiore sostegno alla formazione, al Consiglio svizzero della Stampa e alle agenzie di stampa nazionali come Ats, ovvero istituzioni comuni che supportano tutti i media; aspetto necessario per garantire la qualità del contenuto giornalistico.

• Verrà aumentata dal 6% all’8% la quota del canone radiotelevisivo ai media locali e regionali al fine di preservare meglio la loro diversità.

• Il sussidio alla distribuzione mattutina, incluso l’obbligo di negoziare un Ccl per le aziende che operano nel settore della distribuzione, aiuterà a mantenere il volume della distribuzione dei giornali e quindi assicurare i posti di lavoro.

Questo pacchetto di misure saprà dunque rafforzare la libertà dei media e diminuire la loro dipendenza dagli introiti pubblicitari. Inoltre, aspetto non trascurabile per i più scettici, le piccole aziende del settore, proporzionalmente, trarranno maggiore vantaggio rispetto a quelle più grandi.

Il 13 febbraio sarà dunque necessario votare un Sì convinto.