laR+ I dibattiti

Sì al Pse, no ai campi di patate

L’unico “se” chiaro e inequivocabile è: se i luganesi approveranno il referendum non si farà nulla, né torri, né palazzetto dello sport, né stadio, e il Fc Lugano sarà relegato in Challenge League. Tutto il resto sono solo bugie, riferite da politici e politicanti o disonesti o impreparati, e il comitato promotore del referendum penso sia un buon connubio d’entrambi.
Mi scuso con i lettori per la franchezza e i toni poco concilianti, ma a tutto c’è un limite, di fandonie ne sono state dette troppe sul Polo sportivo e degli eventi, i luganesi avranno tutto il diritto di votare contro il Pse ma è giusto che possano farlo senza esser presi per il naso.
Non ho intenzione di fare l’ennesimo articolo in favore del progetto elencando aspetti positivi e negativi, o cercando di sfatare le bugie che nei dibattiti continuano a propinare, per questo rimando alla pagina web della Città: Domande frequenti | lugano.ch.
La riflessione che vorrei proporre ai lettori è un’altra. Siccome ogni affermazione o dato viene contestato da ambo le parti, vorrei chiedere ai luganesi, ma pure a tutti i ticinesi, a chi preferiscono credere e affidarsi.
Il Pse è sostenuto dal Municipio di Lugano, dalla maggioranza de: il Consiglio comunale di Lugano, il Consiglio di Stato, le Camere federali, i sindaci delle maggiori Città ticinesi, l’Ente regionale di sviluppo del Luganese, le società sportive, ecc.
Il Pse è contrastato da un comitato composto da un manipolo di rappresentanti del Movimento per il Socialismo, di Più Donne, dell’Associazione traffico e ambiente, della Società ticinese per l’arte e la natura, dei Cittadini per il territorio, dei Verdi e da qualche politico con interessi economici palesati pubblicamente (l’ex presidente nazionale Plr e già consigliere nazionale Fulvio Pelli, per non far nomi).
Quella stessa armata Brancaleone che preferiva un campo di patate all’aeroporto, che contrasta la realizzazione del progetto Tram-Treno, contraria alla realizzazione del collegamento A13 Bellinzona-Locarno e alla terza corsia Lugano-Mendrisio. Un gremio di scettici cronici, che guarda allo sviluppo del Ticino dalla serratura di una porta (per citare Angelo Renzetti). Un gruppo di politici e politicanti che non hanno mai concluso o provato a concludere qualcosa di positivo per il Cantone e che sperano che nessun altro possa farlo per sentirsi alla pari.
Il mio appello ai ticinesi è quello di valutare a chi vogliono credere e di andare a votare secondo coscienza per il Sì o per il No.
Personalmente, sia come consigliere comunale luganese, ma anche come granconsigliere e quindi rappresentante di tutto il Ticino, il mio caldo suggerimento è quello di sostenere questo progetto, così come tutti quei progetti che guardano al futuro, per uno sviluppo del nostro Cantone, ai cittadini di oggi ma anche a quelli di domani.