Martino Rossi – membro del comitato del ‘No al Pse del Municipio’ e già capogruppo Ps in Consiglio comunale – spiega le proprie ragioni sul referendum
‘LaRegione’ (15.10) ha affiancato alla cronaca dell’incontro stampa del comitato contrario al Polo sportivo e degli eventi (Pse) del Municipio la replica dei fautori. Il loro lungo contributo confonde le idee. Tentiamo di fare un po’ di chiarezza. L’oggetto del voto è l’accordo fra la Città, l’immobiliare HRS e Credit Suisse, che impedisce un vero Polo sportivo a Cornaredo e penalizza l’interesse pubblico a favore di quello privato, per due motivi.
Il primo. Concede per 90 anni ai privati 32’500 mq di terreni pubblici (equivalenti a quattro campi di calcio) oggi destinati allo sport (atletica e calcio) per investimenti redditizi in uffici, servizi, residenze, autosili. Ne consegue la necessità di una nuova pista di atletica (10 milioni di
franchi) e del trasferimento del calcio giovanile e popolare (FC Rapid e altre squadre) al Maglio di Canobbio: con una nuova spesa di 41 milioni (oneri finanziari inclusi, senza i costi già sopportati) e in più i disagi e le spese degli spostamenti al Maglio.
Il secondo. I partner privati offrono una contropartita avvelenata. Anticipano (non assumono!) i 167 Mio. Fr. del nuovo stadio e del Palazzetto dello sport, da rimborsare in 27 anni, e incassano in quel periodo 62 Mio di interessi a tassi esorbitanti (2,38% per lo stadio, 3,08% per il Palazzetto): 15-20 volte più elevati dello 0,15% ottenuto da Lugano nel 2020 per un prestito obbligazionario di 140 Mio a scadenza di 50 anni. È una pretesa che si aggiunge al privilegio di sfruttare i terreni di cui si è detto versando in quei 27 anni solo 25 Mio di diritti di superficie. Ricapitolando (dati ufficiali): 280 Mio di spese, 25 di incassi, spesa netta di 255 Mio; non di 229 come indicato dai fautori del Pse bicefalo (Cornaredo e Maglio). I fautori del Pse s’inventano poi che i contrari proporrebbero un progetto incompleto che costerebbe 252 Mio Fr. Incompleto? La soluzione auspicata mantiene la pista d’atletica e il vecchio campo di calcio (da dedicare agli allenamenti dell’FC Lugano), vi affianca il nuovo stadio e il Palazzetto dello sport, mantiene i campi di Cornaredo sud disponibili per i giovani, il Rapid e altre squadre. Non sono quindi più necessari i 41 Mio per lo sviluppo del Maglio e i 10 per la nuova pista d’atletica. La revisione degli interessi pretesi dai partner (o il ricorso al mercato dei capitali) permette di risparmiare altri 33 Mio (con un interesse dell’1,25%). Minor spesa, dunque, di 84 Mio e mancato incasso di 25 Mio di diritti di superficie: il saldo è di 59 Mio di risparmio netto per un polo sportivo più completo, che costerà quindi 196 Mio e non 252 come inventato dai fautori del Pse.
Ma non è tutto. L’accordo contestato prevede che le finiture della torre per l’amministrazione comunale e del blocco servizi per la polizia siano a carico della Città: 12 Mio Fr., oneri finanziari inclusi. Poiché gli investimenti extra sportivi a Cornaredo cadono, anche questi milioni non saranno spesi. Globalmente, il minor costo del Pse è dunque ampio (71 Mio) e una sua parte può essere utilizzata per restauri e migliorie. “Sì allo sport”, dunque, ma proprio per questo, e perché i soldi dei cittadini vanno utilizzati con rigore, No all’accordo della Città con partner troppo pretenziosi, in favore di un vero Polo sportivo più completo e inclusivo.