I dibattiti

Il Titanic e i suoi passeggeri

19 maggio 2021
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Il Titanic affondò oltre cento anni fa perché nessuno aveva visto l’iceberg che contribuì al suo inabissamento. Oggi siamo tutti a bordo della medesima nave, ma contrariamente a quanto capitò allora l’iceberg sappiamo che esiste, che è pericoloso e che se non si agirà il disastro sarà garantito.

La nave è il nostro pianeta, l’iceberg si chiama riscaldamento climatico, sappiamo che è una reale minaccia, ma a bordo, oltre a chi si da fare per ridurre l’immissione di anidride carbonica nell’atmosfera, c’è chi minimizza, chi sostiene che le tecnologie inventeranno qualcosa per cui non è il caso di agitarsi, chi arriva a dire che fare qualcosa serve solo a lavarsi la coscienza e chi addirittura ipotizza fantomatiche dittature ecologiste affamatrici dei cittadini. Passeggeri che non vogliono sentire e non vogliono vedere quello che è chiarissimo, a meno di negare l’evidenza.

Interessante osservare come gli stessi che ci spiegano che non possiamo responsabilmente lasciare un debito pubblico troppo grande alle giovani generazioni non abbiano particolari riguardi a lasciare a quelle stesse generazioni un fardello ben più pesante, gli enormi problemi ambientali che possiamo e dobbiamo cercare di ridurre da subito.

Il 13 giugno abbiamo l’occasione di sostenere una legge che aiuterà la Svizzera a contribuire a ridurre il riscaldamento climatico. È imperfetta, è probabilmente insufficiente per raggiungere l’obiettivo, ma è un’occasione che va colta senza se e senza ma, perché di fronte alle emergenze è comunque prioritario agire. La legge ridistribuirà due terzi dei proventi delle tasse incitative e con l’altro terzo finanzierà progetti innovativi per il clima. Le tasse causali non piacciono molto, ma la storia delle tasse sui rifiuti ha ben mostrato anche nel nostro Cantone di funzionare e di contribuire significativamente all’obiettivo di ridurre il pattume da smaltire.

Un anno fa, di fronte alla pandemia, la stragrande maggioranza dei cittadini ha capito che bisognava prendere il toro per le corna, ridurre il contagio, mettere in campo gli aiuti ecc. e le cose, pur tra molte imperfezioni, hanno funzionato.

Anche il riscaldamento climatico ci pone di fronte a un’emergenza. Ci stiamo muovendo da tempo, con efficacia insufficiente rispetto alle reali necessità, che sono enormi, ma questo sforzo va ora incrementato e la legge sul CO2 è uno strumento da sostenere per concretizzare questo aumento.

Possiamo agire per evitare il disastro e quindi facciamolo, perché stare fermi sarebbe solo irresponsabile. Votiamo SI il 13 giugno alla legge sul CO2.