I dibattiti

Covid-19 il poter di far fallire

(Ti-Press)

Non so quanto ancora potremo resistere a questo parziale lockdown, che sta diventando molto logorante per tutti per una serie di ragioni. Innanzitutto nessuno ci ha convinto delle motivazioni, che appaiono del tutto arbitrarie, secondo cui determinati negozi o ristoranti sarebbero più pericolosi per il contagio rispetto ad altre attività. E` evidente per tutti che una libreria non è più pericolosa di un fiorista, lasciando poi perdere il concetto, molto soggettivo, di “beni essenziali”. Pur volendo tutti rispettare le misure prese dai nostri governanti, non si possono non constatare le continue e costanti contraddittorietà, secondo criteri più che discutibili, anche per quanto riguarda i cosiddetti assembramenti, vietati, che mal si conciliano con vere e proprie ammucchiate sui mezzi pubblici di trasporto. Gli esempi di queste contraddizioni sono davvero troppi e gli storici avranno, un domani, molto lavoro per comprendere a fondo questo folle periodo.

Nel primo lockdown, non dimentichiamolo, era praticamente tutto chiuso, a parte la vendita di alimentari. Era quindi più facile intravedere una linea coerente nell’azione politica. Ora questo “mini lockdown”, che il Consiglio federale vorrebbe prolungare ancora, non si sa per quanto, crea indubbiamente confusione, oltre che grande preoccupazione. Del resto unitamente ad attività economiche che subiscono danni ingentissimi, in parte compensati dagli aiuti statali, vi è un marcato rallentamento di tutte le attività economiche che non verrà mai indennizzato, ma che sta già impoverendo la nostra popolazione. In altre parole c’è il rischio che con queste diminuzioni di fatturato delle aziende generalizzati, se si continua su questa linea, un giorno non si potranno nemmeno coprire tutti i costi correnti, salari inclusi. Siamo quindi confrontati con misure prese dagli esecutivi, per la prima volta in tempo di pace, molto, troppo incisive, che costituiscono una drastica limitazione dei diritti fondamentali del nostro sistema democratico. Addirittura con questo semi lockdown prolungato le nostre autorità hanno ora, nei fatti, il potere, seppur involontario, di far fallire aziende o attività costruite con enormi sforzi, non solo economici. A me tutto ciò sembra eccessivo e pericoloso.

C`è poi la questione del “morale della truppa”, da non sottovalutare vista la durata delle restrizioni: sarebbe stato in effetti meglio lasciare tutti i commerci aperti con limiti di accesso severi, oppure ancora fare aperture a rotazione, per lasciar lavorare tutti. Del resto solo i negozi più grossi possiedono siti adeguati per il commercio on line.

A ciò si aggiunge una tristezza collettiva che ci affligge nel pensare al ristoratore o all’artista, o ancora all’agente di viaggio, nostri amici, che sappiamo trovarsi in condizioni economiche estremamente difficili, se non disperate.

Quale concreta speranza, a breve, non ci resta che la somministrazione del vaccino, per la quale però il nostro paese, malgrado la propaganda, ha accumulato inspiegabili ritardi nel confronto internazionale.

Insomma si ha la diffusa percezione secondo cui il nostro governo non sta facendo tutto quanto necessario, parafrasando una famosa frase di Mario Draghi quando prese misure per salvare l’Euro, né sul fronte dei vaccini né sul fronte degli aiuti economici, impostando politiche eccessivamente difensive, quindi principalmente a tutela del proprio operato.