I dibattiti

Rete Due, il super lusso della kultura

Giovanni Cossi, già responsabile delle Risorse economiche Tsi, sul progetto di riforma dell’offerta audio della Rsi

Giovanni Cossi
29 dicembre 2020
|

Mi rendo conto che  quanto sto scrivendo susciterà delle reazioni di indignazione. Quasi solo contro tutti in particolare contro un esercito armato fino ai denti che difende, senza esclusione di colpi la Kultura. (Volutamente Kultura con la K).

Tutti sappiamo che in tempi di crisi economica o finanziaria i settori che per primi vengono messi sotto pressione sono lo sport e la cultura e qui spero che tutti possono condividere.

Non ci sarà invece condivisione per tutto quanto scriverò qui di seguito.

Inizio  dalla raccolta delle firme. Al momento in cui sto scrivendo mi si dice che hanno superato le 10'000. Molto bene, auspico che si raggiungano almeno le 50'000 e che siano tutte corrette. Spero anche che le firme siano tutte leggibili e complete di indirizzo per poter inviare a tutti i firmatari una fattura di 1'000 fr. da versare a favore di Rete Due. I firmatari sono certamente tutte persone che non faticano ad arrivare a fine mese e che versando 1'000 fr., anche una tantum, costituirebbero un “gruzoletto” di 50 milioni che se gestito correttamente permetterebbe la sopravvivenza di Rete Due cosi com’è oggi per almeno 5-6 anni. (Evidentemente in questi 1'000 fr. non sono compresi i costi per pellicce e abiti sfarzosi da esibire al Lac). Ai promotori evidentemente saranno fatturati almeno fr. 10'000.

Entrando nello specifico: al fine di evitare perdite di tempo per denunce penali non citerò ne nomi ne cognomi ne nomi di associazioni, società anonime, sagl e simili di proprietà di ex o attuali dipendenti della Rsi che lautamente stipendiati dall’Azienda godono di contributi finanziari importanti erogati dall’azienda stessa. (Non li cito unicamente per non perdere tempo a rispondere a domande di Procuratori pubblici che poi non porterebbero a nulla, in quel poco tempo che mi resta da vivere ho ancora molti e importanti progetti da portare a compimento).

Dopo la dovuta contestualizzazione vado a grattare sotto la crosta. (Tutto quanto scriverò è ampiamente documentabile dal mio “Rapporto relativo ai costi fissi alla RSI consegnato al Dir. Balestra il 30.12.2010, sì 2010). Mandato lautamente pagato e consegnato nei termini stabiliti (55 pagine corredata di cifre ufficiali e non di bla bla.).

Citare se stessi è cosa che non gradisco ma le circostanze mi obbligano a farlo. Constato anzitutto che negli ultimi dieci anni non è cambiato assolutamente nulla, anzi mi correggo, i cambiamenti sono avvenuti in peggio. Il caso che imperversa da almeno 30 anni è quello relativo alla mancanza di moviole e di montatori che veniva risolto con appalti esterni, acquistare qualche moviola e formare  qualche montatore no. Mi stavo dimenticando di citare tutte quelle piccole aziende create da dipendenti o ex dipendenti alle quali venivano assegnati appalti a dir poco generosi, di dubbia qualità quando all’interno della TSI c’erano risorse umane di qualità molto superiori di quelle dei beneficiari di appalti. (Ditte che evidentemente aveva il loro sponsor partitico, vedi Registro di commercio).

Non devo andare fuori tema e devo tornare alle mie proposte di 10 anni or sono.

Per ragioni di spazio dovrò forzatamente sintetizzare e attenermi all’osso.

Ricordo che la Svizzera italiana ha una popolazione inferiore a quella di Porta Ticinese di Milano e che dispone due canali TV, 3 reti radio l’online e tutto quanto di digitale.

Il sottoscritto proponeva, 10 anni or sono, di mettere in un calderone tutti i programmi radio delle tre reti e di disegnare un palinsesto per due reti radio eliminando la Rete Due (risparmio di circa 5 milioni e 40 persone che avrebbero potuto, 25 essere pre-pensionate e 15 ricollocate in altri settori dell’azienda). Per restare all’analisi e le proposte da me formulate ricordo: A corto termine diminuire drasticamente il numero dei Quadri aziendali che erano all’epoca una cinquantina e a lunga scadenza rivedere la CCL (risparmio di 4-5 milioni). Una drastica analisi relativa ai costi per ammortamenti. A corta scadenza “riesaminare con occhio particolarmente critico gli investimenti, a lunga scadenza chinarsi seriamente sul settore Mezzi pesanti che andrebbe alleggerito in accordo con la Direzione generale della Ssr (Centralizzazione dei mezzi pesanti a Lucerna a disposizione di tutta la Svizzera chiedendo ai Produttori e Registi della Tsi di rinunciare a quella che per anni è stata la loro mania di grandezza). Se sono ben informato attualmente la Tsi ha sulla lista paga un numero doppio di registi delle sue trasmissioni (di regola una trasmissione ha un solo regista). Per gli immobili anche qui spazio di risparmi ampissimi. Costi per ammortamenti relativi ai mezzi pesanti erano previsti in forte crescita e nel 2013 avrebbero raggiunto la ragguardevole cifra di fr. 11'770'000, tutte risorse finanziarie che mancavano alla realizzazione dei programmi per i quali gli utenti pagano il canone.

In conclusione devo ammettere che questo mio lavoro, a parole, fu lodato a piene mani anche in modo esagerato ma poi se non finì in un cestino finì sul fondo di una scrivania che fu svuotato al momento del pensionamento del Dir. Balestra… e il Consiglio di amministrazione è sempre stato a guardare chissà che non potrebbe essere citato penalmente ed essere inchiodato alle sue responsabilità. (Scusate dimenticavo i Procuratori pubblici hanno ben altro a cui pensare tra ricuciture e disinfezioni anti-veleno e accordi fra Partiti per riportare serenità). Le preoccupazione del Consiglio di amministrazione della Corsi erano quelle di rafforzare il suo staff gestionale sottraendo circa un milione tra costi diretti e indiretti, al programma.

Non è il mio una sfogo ma non vorrei morire con l’angoscia di non aver detto. Invito anche tanti altri ex colleghi a manifestarsi, ora o mai più. Io ho sempre voluto bene alla “Mia” Azienda e non ho mai sputato nel piatto nel quale mangiavo, atteggiamento che non riscontro, purtroppo, fra molti ex colleghi.