I dibattiti

Gioventù comunista e il significato di 'fanatico'

L'organizzazione rifiuta il paragone coi giovani Udc pr aver chiesto di segnalare 'insegnanti che ripetono luoghi comuni anti-comunisti'

(Gioventù comunista)
14 ottobre 2020
|

Prendo atto che, per Lorenzo Erroi, la Gioventù Comunista è un manipolo di fanatici pronti allo squadrismo digitale. Magari vi ho disorientati, quindi vado subito al fulcro della questione. Ieri su laRegione è apparso un articolo a firma di Erroi, dove da un lato criticava i Giovani Udc (Gudc) per la loro iniziativa scuole libere, mentre dall’altro attaccava la Gioventù comunista (GC) con gli epiteti sopra riportati. Mi sono chiesto allora chi è un fanatico, perché se Erroi lo dice con la sua proprietà di linguaggio allora sicuramente avrà ragione. Fanatico è una “[persona] invasata da grande entusiasmo per la propria fede e intollerante d’ogni altra religione” (Treccani) e per estensione vale per le ideologie politiche. Intolleranza, questo è il punto. Non credo che citare la Treccani mi catapulti al grado di filosofo come Giovanni Gentile, citato da Erroi solo per mostrare una cultura supposta, ma ritengo di avere le capacità di base che dovrebbe avere una persona alfabetizzata, cioè lettura (comprensione) e scrittura. Erroi pare abbia sviluppato solo la seconda, altrimenti non si spiega come non riesca a capire la posizione della GC. Riporto di seguito un passaggio del comunicato stampa da cui Erroi ha preso due mezze frasi: “E questo non ci scandalizza dal momento in cui la scuola non è (e non deve essere) un mondo ovattato, ma è un luogo in cui esiste una battaglia delle idee”. Dov’è l’intolleranza? Mi sembra che Erroi abbia giocato sul classico luogo comune degli estremismi tutti uguali, cosa che peraltro ci viene insegnata proprio a scuola.

Ci terrei dunque a rettificare le dichiarazioni di Erroi. Il nostro comunicato verteva sulla conferenza stampa dei Gudc. Ci tenevamo a sottolineare come non condividessimo la loro visione sulla scuola ro$$a, come si scriverebbe su altri giornali, indicando come la scuola abbia un orientamento prettamente liberale. Abbiamo presentato svariati esempi di come nell’insegnamento vengano tralasciati temi importanti da un punto di vista storico, artistico, letterario, ecc. e come invece ne vengano promossi altri. I docenti sono esseri umani con le loro idee, ambizioni e speranze, è irrealistico e disumano chiedere che si spoglino della loro umanità per insegnare una neutralità che non esiste. La critica ai Gudc consisteva proprio in questo: stanno cercando una neutralità impossibile nascondendosi dietro il luogo comune dei professori di sinistra, quando la scuola ha un’impostazione liberale in ogni materia, fino al concetto di didattica delle competenze.

La cosa più assurda è che questa nostra visione è propugnata da Erroi stesso nel suo pezzo, quindi è fanatico pure lui? Volendo attenersi al principio di buona fede l’unica spiegazione per le parole che ci sono state rivolte è che il loro autore abbia una capacità di comprensione che sta sotto a quella richiesta per la licenza media, per rimanere in tema scolastico. Prego quindi Erroi di stare più accorto in futuro nel comprendere i comunicati stampa che gli arriveranno, per evitare di superare il confine tra libertà di critica e falsità, che dovrebbe essere molto ma molto largo, ma che, come ha dimostrato con questo articolo, sa superare facilmente.
Martino Marconi, membro di Coordinamento della Gioventù Comunista

Caro Marconi, cara Gioventù Comunista,
grazie per la lezione di giornalismo e di comprensione del testo. La mia critica però era all’iniziativa citata in calce al comunicato: “Gli allievi che si dovessero confrontare con insegnanti che ripetono luoghi comuni anti-comunisti o dovessero ricevere materiale didattico ideologicamente orientato possono segnalarcelo per e-mail o sui social”. Qui le mie modeste capacità di lettura c’entrano poco: questa è polizia del pensiero. Se non volete essere confusi coi vostri coetanei dell’ultradestra, evitate semplicemente di comportarvi come loro. 
Lorenzo Erroi

Leggi anche: