A soffrirne sarebbe un'area di svago in cui si è investito molto in questi anni a vantaggio della popolazione
E’ in consultazione presso i Comuni del cantone l’ultima lettura del Piano direttore cantonale, con le relative schede trasmesse per eventuali ricorsi da parte di chi è interessato su diversi temi di vitale importanza. Per Coldrerio l’attenzione particolare è sul comparto 'Area di svago e di prossimità fiume Laveggio, Corteglia–Castello, Santa Margherita, Valle della Motta a Coldrerio'. E’ un comparto molto interessante, che comprende il corso del fiume Laveggio, unico fiume che nasce in territorio ticinese e dopo aver percorso bagnando i Comuni di Stabio, Genestrerio, Ligornetto, Rancate, Mendrisio (ora Città di Mendrisio) attraversa la piana di Riva San Vitale, per poi sfociare nel lago Ceresio a Capolago.
In tale comparto è stata inserita anche la Valle della Motta, valle che si snoda attraverso un piccolo canyon e che gode di un vasto parco protetto, dove sono concentrate una miriade di piante uniche in tale zona, percorsa dal fiume Roncaglia. La Valle della Motta è venuta alla ribalta dopo l’inserimento della discarica a cielo aperto negli anni 80. Il Comune di Coldrerio ha negoziato con il Cantone la formazione di una zona protetta per permettere lo svago e avere un polmone di verde sull’uscio di casa. Il Cantone ha accettato le rivendicazioni di Coldrerio e ha costituito il Puc, atto a salvaguardare questo lembo di terra importantissimo per lo svago della popolazione del Mendrisiotto. Esiste pure al suo interno il parco del Mulino del Daniello, in fase di ristrutturazione con una storia che porta seco quando il Mendrisiotto era rurale.
Il ragionamento di Coldrerio è chiaro e lineare. Non vuole che in futuro le ceneri provenienti dall’inceneritore di Giubiasco siano depositate in Valle della Motta. Questa suggestione, però, non è motivo di ricorso per i contenuti nella scheda di Piano Direttore. Da parte mia ho ribadito che ci opporremo con tutte le forze a un simile insediamento nella Valle della Motta. Secondo il mio parere si è investito più di un milione di franchi nella ristrutturazione del Mulino del Daniello e nella sistemazione di tutta la zona e non va sprecato. Non si può avere una zona di svago efficiente, con a circa 300 metri un deposito di ceneri (oltretutto pericolose per l’ambiente in quanto contengono diossina) e invitare la gente a frequentare la Valle della Motta come se niente fosse.
La Valle della Motta deve essere protetta, dopotutto ha già dato tanto con la discarica a cielo aperto negli anni 80, dove venivano messi a dimora tutti i rifiuti urbani del Sottoceneri.