Biasca

Biasca, debito a otto zeri: irrealistico e sproporzionato

Le mie riflessioni prendono spunto dall’attuale piano finanziario che il comune ha messo a disposizione alla popolazione lo scorso anno. Il documento si può riassumere in due parole: irrealistico e sproporzionato. Irrealistico perché un comune, che a malapena registra un autofinanziamento annuo di un milione di franchi, non può investire nei prossimi anni oltre 100 milioni caricandosi sulle spalle più di 80 milioni di nuovi debiti. Sproporzionato perché un debito pubblico di oltre 100 milioni, con alla base dei conti fragili e in balia degli eventi, sarebbe un disastro, un’ipoteca ingestibile per le prossime generazioni. Tutto da rifare.
Il nuovo esecutivo dovrà subito identificare quelle opere la cui realizzabilità è sostenibile. Sarà necessario fare delle scelte, anche dolorose, che porteranno a dover dismettere dei beni o posticipare a tempo indeterminato investimenti che non hanno possibilità di essere finanziati. L’esercizio dovrà intervenire in maniera rigorosa anche sulla gestione corrente che risulta a tutt’oggi troppo fragile per sostenere la montagna d'investimenti che si vuole fare. Leggendo il documento non si intravvede la volontà d'intervenire in maniera significativa né sui costi né sui ricavi.
Due esempi fra i tanti. È possibile che i costi del personale, da anni in continua crescita, siano a livello dell’intero gettito fiscale? Possiamo ancora permetterci in prospettiva un moltiplicatore d’imposta al 95%? Domande scomode, risposte chiare. Riduzione dei costi e aumento delle risorse nell’interesse di tutti. Noi siamo pronti a proporre delle soluzioni responsabili. Altrimenti dicano che è tutta un’illusione, l’arma che ha reso reale i loro sogni. È ora di fare sul serio.