Bellinzona Capitale! È un marchio. Un’idea, che dal 2000, nell’ambito dell’allora neoistituito dicastero cultura, turismo ed economia pubblica, è stata tradotta in azioni concrete. Fra tutte, le imponenti celebrazioni del Bicentenario dell’indipendenza cantonale e dei suoi centoventicinque anni di capitale stabile del Cantone. Pubblicazioni, mostre, eventi. E molto altro ridiede memoria al 19 febbraio 1803. Data in cui Napoleone Bonaparte riorganizza la Svizzera e la divide in 19 cantoni. Nasce il Ticino. Bellinzona è la sua Capitale. Gli abitanti delle diverse regioni del Ticino sono riuniti in un unico Stato, sotto una stessa bandiera. Un evento straordinario. Una funzione da riaffermare e da onorare. Un ruolo di cui andare fieri. Ora più che mai. Ecco uno dei punti più deboli e dolenti di questa “grande Bellinzona” aggregata. La mancanza di slanci. L’avere perso per strada la veste di Capitale. L’essere trainante in ogni nuova proposta. Agire da protagonista è condizione essenziale per un’azione politica pregnante. Comunicare rivolgendosi a tutti. Grandi e piccoli. Nessuno escluso. Affrontare i temi e i confronti in piena trasparenza. Con mentalità vincente da apripista piuttosto che quella smorzata da retrovia. Per essere riconoscenti nei fatti a chi ci ha preceduti. Alla importante svolta voluta per noi da Napoleone Bonaparte. Come si legge a chiare lettere sulla targa commemorativa messa a dimora nel 2003 sulla murata di via Dogana, a fianco del Monumento ai caduti.