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Il disagio della gente e le responsabilità

Nella nostra Bella Bellinzona tutto sembra procedere – così ci assicurano – nel migliore dei modi possibili. Questo dovrebbe tranquillizzarci? Sì, se solo fossimo in grado di vedere e valutare le cose come sono in realtà e in verità e fossimo quindi noi – e cioè i cittadini stessi – ad aver fatto con cognizione di causa questa valutazione ottimistica.
La realtà e la verità sono però altrove e sono ben diverse, come molti cominciano sempre più a sospettare, avendo finalmente aperto gli occhi su una realtà e una verità complesse, opache, “sofisticate” e per non dire “alterate” e imbellettate ad arte. Vogliamo guardare in faccia, anche solo per un momento, questa realtà e questa verità? E sia, eccole!
Dopo quanto abbiamo dovuto accettare, in questi anni, in termini di rigore e austerità – e cioè la sottomissione ai mercati finanziari – dopo il confinamento legato alla pandemia, dopo la sobrietà imposta – cioè il razionamento delle risorse pubbliche – dopo la crisi energetica, l’inflazione, la distruzione delle risorse naturali, l’inquinamento, le guerre, le migrazioni epocali, l’insicurezza sociale, gli scandali finanziari, sociali, economici e politici, dopo tutto ciò, ora tutte le professioni, tutte attività e i settori economici sono in crisi profonda. La precarietà, l’emarginazione sociale e la povertà minacciano ed erodono settori sempre più estesi della nostra società. Nessuno escluso, se non i pochissimi privilegiati. In questo nostro contesto di crisi e stravolgimento epocale, la popolazione non si riconosce oramai più nelle élite e non crede oramai più ai discorsi e alle parole degli esperti, dei media e – soprattutto – degli esponenti politici, e “pour cause”. In questo contesto critico la “distrazione di massa”, la creazione e/o la manipolazione della paura, la sorveglianza e il controllo si sono da un po’ di tempo a questa parte ingigantite a dismisura – complice anche la tecnologia e ultimamente anche la cosiddetta Intelligenza artificiale. Questo inquietante quadro generale si riflette nella società, nella politica e nell’amministrazione della nostra Bellinzona. In particolare, questa sfiducia della gente nei propri rappresentanti politici e negli stessi partiti appare evidente considerando anche solo l’astensionismo e il modo in cui gli elettori privilegiano i candidati a discapito del voto di scheda/partito. In questo contesto ben si comprende allora questa rinascita de Il Noce in qualità di lista civica che rappresenta il nuovo che avanza e si fa portavoce di questa esigenza di rifondare il modo di fare politica e di affrontare e risolvere in modo nuovo i problemi e le sfide che la città dovrà affrontare e, finalmente, risolvere.
Perché le cosiddette democrazie liberali – è bene dirlo e ribadirlo – hanno da sempre avuto paura del popolo, ma così facendo non si sono mai veramente risolti i bisogni, le necessità e le aspirazioni degli onesti cittadini. La volontà di venire a capo di ciò impone un cambiamento di paradigma, politico ma non solo. Le soluzioni, infatti, devono sempre partire dal basso, dalla base, dalla gente. E noi, con voi e con Il Noce ci impegniamo e ci impegneremo ora e sempre in tal senso per il bene della nostra città, per tutti noi e per il futuro dei nostri giovani. Perché il momento è questo e Bellinzona, responsabilmente, vuole dare l’esempio mettendosi in prima fila nel rinnovamento ineluttabile in corso.