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L’immigrazione di massa crea povertà

Sono i dati a dircelo: il prodotto interno lordo (Pil) negli ultimi 20 anni è cresciuto perché la popolazione è aumentata di oltre 1,5 milioni di persone. Quello pro capite, però – cioè quello che attesta il livello di produttività e dei consumi del singolo cittadino –, è invece diminuito. Per anni i partiti di centro e di sinistra ci hanno ripetuto allo sfinimento che avremmo potuto soddisfare i fabbisogni dell’economia unicamente facendo capo alla libera circolazione delle persone. Dopo 20 anni ci si accorge, invece, che la mancanza di professionisti e di profili altamente formati persiste. È il cane che si morde la coda: molti immigrati non necessariamente formati – infatti, di quelli che arrivano, solo uno su cinque sono profili altamente qualificati – provocano maggiore domanda reiterando la risoluzione del problema. Oltremodo, gli immigrati che raggiungono il nostro Paese, grazie al ricongiungimento familiare e con scarsi livelli formativi, sono percentualmente i maggiori beneficiari degli aiuti sociali pagati dagli svizzeri, che lavorano e versano le imposte.

La Confederazione spende inoltre ogni anno più di 4’000 milioni di franchi per far fronte ai costi dell’asilo. Nel calcolo non sono inclusi i Cantoni e i Comuni che sostengono i costi dell’assistenza sociale e della sicurezza nella gestione dei richiedenti l’asilo. Un dato emblematico è quello degli africani residenti in Svizzera. Il 35% di essi vive di aiuti sociali, pagati dai contribuenti svizzeri.

Nella gestione dell’immigrazione e dell’asilo la Svizzera ha fallito. Dobbiamo dirlo forte e chiaro. D’altronde non possiamo permettere che annualmente immigrino 80’000 persone, dall’Ue, dai Paesi terzi e con i richiedenti l’asilo. Significa creare ogni anno una nuova città di Lugano. Solo nel 2022, anche e soprattutto a causa della generosa concessione di permessi S agli ucraini, la popolazione svizzera è cresciuta di quasi 180’000 persone. Simili numeri pesano sulle assicurazioni sociali, contribuiscono all’esplosione dei premi di cassa malati, provocano necessità di nuove strade, ospedali, treni, energia elettrica che già oggi scarseggia e riducono la capacità di autoapprovvigionamento alimentare.

L’Udc si impegna affinché la Svizzera torni a essere la Svizzera, con un’immigrazione moderata e complementare, con un settore dell’asilo che applica le leggi, che dà protezione a chi davvero ne ha bisogno, che espelle i criminali stranieri e che combatte gli abusi nel settore sociale.