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Cooperazione fondamentale

Buone notizie dal fronte della collaborazione transfrontaliera: il Canton Ticino e la Provincia del Verbano Cusio Ossola hanno infatti firmato un Protocollo d’intesa sulle attività di gestione di emergenze di protezione civile causate da eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo di carattere transfrontaliero. Della serie: quando si tratta di tutelare gli interessi di un cantone di confine come il nostro, i contatti diretti tra autorità regionali sono spesso più efficaci rispetto alla diplomazia tra le capitali.
Le grandi alluvioni ed esondazioni che in epoca storica hanno colpito il Ticino, e in particolare il Locarnese, hanno fatto danni anche nelle vicine Ossola e Verbania. Nelle mappe delle precipitazioni, l’area che grossomodo va dal Monte Rosa al Gottardo, con epicentro le valli Vigezzo, Onsernone e Maggia, spicca come una micro-regione climatica a sé, caratterizzata da fenomeni estremi, con dati record tra tutte le Alpi per quanto riguarda l’intensità delle piogge concentrata in poche ore (si veda, ad esempio, “L’alluvione del ’78” pubblicato dal Museo di Vallemaggia nel 2020 e “Ricerche sull’evoluzione del Lago Maggiore” della Commissione Internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere del 2007). Ultimo evento di questo genere, la grandinata secolare dell’agosto scorso sul Locarnese.
Insomma, in termini di precipitazione da record, siamo una regione unica, senza confini. Bene ha fatto il Cantone, e nella fattispecie il capo del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi, a rafforzare la collaborazione con la PCi del VCO, per essere pronti in caso di catastrofe. Sfatiamo dunque il mito secondo il quale la Lega vuole un Ticino chiuso a ricco. Quando opportuno, ovvero a tutela degli interessi della popolazione, la parola d’ordine è “cooperazione”.