La campagna elettorale delle elezioni cantonali del 2 aprile 2023 è la seconda a cui partecipo, dopo quella "virtuale" delle comunali 2021.
Ho deciso di impegnarmi in politica solo dopo i 50 anni. Mi hanno insegnato che la politica è passione, ma anche competenze e ho passato anni a crearmi una solida capacità professionale.
Sono stata una privilegiata, avendo avuto un padre che la politica la conosceva molto bene e che da essa ha ricevuto molte soddisfazioni e qualche amarezza, come tutte le persone che sono state ai suoi livelli. Sono cresciuta con persone che mi hanno fatto conoscere pensatori liberali come Karl Popper e Ralf Dahrendorf (mai come oggi, a mio parere, di attualità).
Nel mio lavoro invece ho avuto un grande mentore, a cui il Ticino deve molto, l’architetto Aurelio Galfetti. L’ho seguito dalla fase iniziale dell’Accademia di architettura di Mendrisio, strategica per la crescita di qualità del Ticino, alla realizzazione del nuovo edificio dell’Irb di Bellinzona, un centro di eccellenza nella ricerca biomedica, che rappresenta un ulteriore volano per lo sviluppo del cantone.
In questa campagna incontro diverse persone che conoscevano Pierfelice Barchi e Aurelio Galfetti. Umilmente dico che se venissi eletta in Gran Consiglio, la mia azione politica sarebbe molto influenzata da loro. Da mio padre ho imparato ad avere una visione d’apertura e a confrontarmi con tutti. Da Lio ho appreso che architettura non deve essere sinonimo di speculazione, ma di qualità urbanistica, per reinterpretare e valorizzare il territorio.
Auspico quindi un’architettura della politica cantonale che abbia quale fondamenta i principi della Costituzione, per costruire insieme una casa comune dove condividere la cultura del bello, del giusto e della libertà!