Quale è l’obiettivo fondamentale della scuola? Trasmettere il sapere oppure essere un ente di socializzazione "inclusiva" teso a eliminare ogni differenza, senza occuparsi di contenuti stabiliti in programmi dalle autorità politiche. Nel 2017 mi opponevo al progetto del Decs "La scuola che verrà", che riduceva la scuola a una semplice fornitura delle cosiddette competenze secondo modelli teorici francesi degli anni Ottanta. Con l’obiettivo ideologico dell’inclusione. Malgrado l’approvazione del parlamento vi fu un naufragio clamoroso di quel progetto in votazione popolare. Il modello delle classi inclusive è oggi contestato da parte degli stessi rappresentanti dei docenti che ne constatano il fallimento sia educativo che sociale. Le classi uniche sconfiggono gli ultimi. L’esperienza concreta ha contraddetto gli esperti che prefiguravano il modello delle classi inclusive come operazione vincente per tutti. La scuola è una istituzione per la trasmissione critica del sapere, non quindi in primis una sede di socializzazione, volta a escludere differenze di ogni tipo. Franco Celio, già deputato al Gran Consiglio e docente, sul CdT del 25.2.2023 si esprime criticamente sulla recente decisione del Gran Consiglio per la sperimentazione in 6 sedi di scuola media, con l’introduzione della codocenza in matematica e tedesco, con il pretesto di abolire i livelli. Valutazioni che condivido. Nel caso in cui il Gran Consiglio, al termine della sperimentazione, dovesse approvare il modello della sperimentazione con la codocenza dovrà modificare la legge sulla scuola e in caso di approvazione sarà aperta la via a un nuovo referendum come già avvenuto con la Scuola che verrà. Il popolo deve potersi esprimere su un tema fondamentale per i nostri giovani. Non tema Franco Celio: io ci sarò.