Il rapporto cantonale di pianificazione integrata 2021-30 mostra che nel 2030 gli anziani over 65 saranno 100’000, con un alto numero di over 80.
Il Gran Consiglio ha confermato la scelta di orientarsi verso il mantenimento a domicilio. Le organizzazioni attive sul territorio nei servizi alla terza e quarta età (case anziani, centri diurni, servizi di cure a domicilio ecc…) hanno già oggi molto lavoro nel garantire alla popolazione con fragilità e bisogni specifici un adeguato sostegno. Il compito è impegnativo e, come durante la pandemia, sarà necessaria una stretta collaborazione pubblico-privato, entrambi indispensabili alla popolazione, per riuscire a rispondere al bisogno. Attualmente circa il 46% degli anziani ticinesi che necessitano di cure a domicilio è seguito da servizi privati, il 45% da servizi pubblici e il 9% da infermieri indipendenti.
Ha ricordato Giancarlo Dillena, sulle colonne del CdT, "in Svizzera il principio del sistema duale pubblico-privato è riconosciuto e sancito dalla legge" la quale chiede allo Stato di rispettarlo con rigore, essendo esso una ricchezza per tutta la popolazione che può in questo modo non solo avere la libera scelta del prestatore di servizio (sacrosanta!), ma anche poter contare su un sistema dinamico che, seguendo la domanda, garantisce la disponibilità del servizio.
Al Cantone il compito di coordinare, sviluppare criteri di qualità ed effettuare controlli. Ma è importante che egli riformi il sistema di finanziamento come già avvenuto in molti altri Cantoni, utilizzando il principio "a egual lavoro corrisponde egual retribuzione" affinché il partenariato con i vari attori coinvolti possa essere più efficiente, giusto e quindi solido per tutti, lavoratori e utenti.