Dib. elettorale

Investire su turismo, territorio e cultura

Verso le comunali del 5 aprile

28 febbraio 2020
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Turismo, territorio, cultura. Il nesso è, beninteso, strettissimo. Tutti si ricordano lo slogan “Ticino terra d’artisti” che era stato coniato dal neonato Ente Ticinese per il Turismo per veicolare un’immagine nuova, in grado di superare gli stereotipi e di prendere le distanze dalle caratteristiche più tradizionali e folcloristiche del sud delle Alpi. Era il 1984 e da allora il nostro Cantone, e Lugano in particolare ne hanno fatta di strada. Hanno saputo dimostrare, non solo a parole, di meritare quello slogan. Un contributo importante è da attribuire ad ambasciatori conosciuti in tutto il mondo: dai nostri grandi archetti ed artisti, da Mario Botta a Daniele Finzi Pasca a Dimitri a Nag Arnoldi, dall’OSI ai Barocchisti, per citarne solo alcuni. Negli ultimi anni Lugano ha visto fiorire molte attività che hanno svolto un ruolo importante nel ridare slancio al settore culturale e turistico: le belle proposte del LAC e suoi Musei, il LongLake Festival, Estival Jazz solo per citare alcuni esempi.  

Manifestazioni che sono, negli anni, diventate un vero e proprio elemento di attrazione. Ora, si tratta però di allargare orizzonti e offerte a tutte le aree utili ad accogliere i moderni flussi turistici. Quando un turista visita una città, oltre allo scopo della visita, cerca intrattenimento, quindi spettacoli teatrali e musicali, buon cibo, luoghi di svago e di benessere, sperando così di vivere un’esperienza del luogo a tutto tondo e in poco tempo; si muove rapidamente ed è disposto a spendere ma in maniera intelligente. Se starà bene tornerà più volte. D’altra parte, non possiamo pensare di accogliere turisti, siano essi vacanzieri, professionali, solo di passaggio o di lusso, se non gli offriamo quello che cercano. Lugano e i suoi quartieri, il suo territorio hanno tutte le potenzialità per essere attrattivi: la posizione centrale rispetto all’Europa, la bellezza del nostro territorio, la crescente offerta culturale, il fatto che Lugano possa offrire il meglio di una grande città ma con le distanze e i ritmi di una città a dimensione umana, ci rende una piccola capitale dalle enormi potenzialità. Fra le infrastrutture su cui puntare vi sono il Centro congressuale di Campo Marzio e il Polo sportivo, da realizzare quanto prima, l’aeroporto da reimpostare ma non perdere, l’Università e AlpTransit. Ma non solo. Le attività dovranno essere maggiormente diffuse sull’arco di tutto l’anno e su tutto il territorio, i quartieri coinvolti e compartecipi di un unico progetto, così come devono essere recepite le proposte culturali promosse dai cittadini, associazioni e imprese, dai nostri giovani artisti e dalle piccole compagnie. Anche tante piccole cose danno dinamicità alla città. È sicuramente un modo per mantenerla viva economicamente e intellettualmente, un volano inarrestabile per far sentire bene chi vi abita e chi viene da fuori. Solo così potremo offrire a chiunque voglia venire a Lugano, di passaggio o a viverci, ciò che cerca: a chi cerca intrattenimento, a chi cerca la pace e la bellezza, a chi vuole fare business, chi fermento, a chi cerca il lusso, a chi vuole vivere in una città attenta, coesa e accogliente. Lugano merita questo. Lugano merita di più!

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