Stretta sull'immigrazione di Trump causa detenzioni e allerta del ministero tedesco
Per molti europei, il viaggio 'on the road' attraverso gli Stati Uniti è un sogno nel cassetto ma da quando Donald Trump ha varato una stretta ai confini meridionale e settentrionale per combattere l'immigrazione illegale per qualche turista l'esperienza si è trasformata in un incubo. Fermi, arresti e perfino l'isolamento per qualcuno che gettano un'ombra sul futuro dei viaggio Oltreoceano per chi arriva dal Vecchio Continente e non solo.
È il caso, raccontato dai media americani, di un 25enne tedesco che è stato trattenuto al confine tra Stati Uniti e Messico il mese scorso. Il giovane era andato a trovare la fidanzata a Las Vegas con il classico Esta, il permesso turistico valido 90 giorni, ed è stato fermato dagli agenti di frontiera americani mentre tornava da Tijuana, in Messico, dopo aver trascorso con lei una breve vacanza. Nonostante non avesse intenzione di rimanere oltre il termine e non avesse precedenti penali, il tedesco è stato ammanettato e mandato in un affollato centro di detenzione per immigrati per ben 16 giorni.
Nello stesso periodo una turista, sempre tedesca, è stata fermata al confine meridionale e detenuta per sei settimane, di cui una in cella di isolamento. Due episodi inquietanti che hanno spinto il ministero degli Esteri tedesco ad emanare un'allerta viaggio per gli Stati Uniti nella quale si avverte di prestare attenzione allo stato del proprio visto, alle "false dichiarazioni" sul motivo del soggiorno e si sottolinea che l'Esta "non garantisce automaticamente l'ingresso negli Stati Uniti".
Ma le conseguenze del pugno duro contro l'immigrazione voluto da Trump hanno colpito anche a nord, al confine canadese, dove un turista del Galles ha trascorso quasi tre settimane in un centro di detenzione prima di poter tornare a casa questa settimana, mentre una canadese con un visto di lavoro è stata trattenuta al confine con Tijuana ed ha passato 12 giorni in una cella.
Casi che stanno seminando ansia e panico tra i viaggiatori, soprattutto quelli provenienti dall'Europa abituati a muoversi con serenità negli Stati Uniti. Secondo L'American Friends Service Committee, una organizzazione non-profit che da oltre 20 anni aiuta i migranti al confine sud, è la prima volta che turisti provenienti dall'Europa occidentale e dal Canada, vengono fermati e arrestati.
La conseguenza di quanto accaduto nelle ultime settimane è che molti europei che hanno in programma di visitare l'America nei prossimi mesi si chiedono se se sia il caso di preoccuparsi e la risposta non è semplice. Mentre alcuni turisti potrebbero non avere problemi quando entrano o rientrano negli Usa, altri potrebbero trovarsi in una situazione difficile se non soddisfano determinati requisiti o vengono segnalati per errore dagli agenti di frontiera. I recenti casi suggeriscono che i viaggiatori potrebbero essere trattenuti per lunghi periodi senza chiare ragioni, anche se sono legalmente autorizzati a soggiornare negli Stati Uniti.
Dall'amministrazione americana per ora nessun commento sugli episodi che hanno coinvolto visitatori europei ma gli esperti di viaggi raccomandano comunque di tenersi informati sulle politiche di immigrazione degli Stati Uniti, di essere preparati alla possibilità di ulteriori interrogatori e di assicurarsi di avere tutta la documentazione necessaria in ordine.