Estero

Serbia prepara un nuovo movimento politico mentre continuano le proteste studentesche

Il presidente Vucic annuncia un'iniziativa inclusiva per il progresso del Paese, mentre le tensioni con gli studenti persistono

21 marzo 2025
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Mentre a Belgrado e nel resto del Paese proseguono manifestazioni e proteste ad opera del movimento degli studenti, la dirigenza serba prepara per questo fine settimana le prime riunioni organizzative per la creazione di un grande 'Movimento per il popolo e lo stato', un progetto annunciato a più riprese dal presidente Aleksandar Vucic con l'obiettivo di coagulare sempre più consensi sull'operato suo e del governo.

Si tratta, per Vucic e gli altri massimi dirigenti del Paese, di una iniziativa non legata ai singoli partiti e forze politiche, ma aperta a tutti gli strati sociali e alle componenti del mondo del lavoro a tutti i livelli, a singole personalità e individui, imprenditori, studiosi, accademici desiderosi di servire lo stato e dare il proprio contributo a favore del progresso, dello sviluppo e della modernizzazione della Serbia, avviata verso l'integrazione nell'Ue.

Aperto sostegno a tale iniziativa è stato annunciato dal Partito del progresso serbo (Sns, conservatore), la forza di maggioranza che fa capo al presidente Vucic e che è guidata dal premier Milos Vucevic, che è dimissionario. Nella riunione del fine settimana verrà presa la decisione se tenere il primo grande raduno per la creazione del nuovo Movimento il 28 marzo, come anticipato da Vucic nei giorni scorsi, o successivamente in aprile.

Si moltiplicano intanto le prese di posizione della dirigenza serba contro il movimento di protesta degli studenti, appoggiati dall'opposizione, che va avanti da novembre con manifestazioni, raduni, cortei e blocchi stradali in tutto il Paese. Dopo la grande manifestazione di sabato a Belgrado, l'ultima plateale azione di disturbo si è registrata la notte scorsa nella capitale, con il blocco di un importante deposito di mezzi pubblici, rimasti fermi con conseguenti enormi disagi per i cittadini impossibilitati a spostarsi e recarsi al lavoro.

In un videomessaggio postato su Instagram, Vucic ha detto che è ormai chiaro come non si tratti più di singole e precise richieste degli studenti, che sono state tutte accolte e esaudite, ma di una sollevazione contro l'attuale governo da parte di una opposizione che tenta di prendere il potere attraverso proteste di piazza, raduni e plenum di tipo bolscevico e non con regolari elezioni come avviene in tutte le democrazie nel mondo. E la presidente del parlamento ed ex premier Ana Brnabic è tornata a evocare l'ipotesi di un referendum con il quesito proposto ai cittadini: 'Volete che il parlamento avvii la procedura di destituzione del presidente della Repubblica?'

L'idea del referendum popolare sulla sua persona era stata espressa nelle scorse settimane dallo stesso presidente Vucic. Se il 50 percento più uno si dovesse esprimere contro di lui, aveva detto, si dimetterebbe immediatamente.

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