Estero

CN: Ucraina, 100 milioni per ricostruzione

12 marzo 2025
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La Svizzera parteciperà con 96,1 milioni di franchi all'aumento di capitale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) impegnata nella ricostruzione dell'Ucraina. Dopo gli Stati in dicembre, oggi anche il Consiglio nazionale ha approvato il relativo decreto federale, con 125 voti contro 65.

La BERS è un partner fondamentale per la Svizzera, ha detto Nicolas Walder (Verdi/GE) a nome della commissione. I Paesi membri di questa istituzione hanno deciso un aumento del capitale di quattro miliardi di euro. Entro il 2032 questo capitale supplementare genererà circa 24 miliardi di euro di prestiti per l'Ucraina, ha precisato il ginevrino.

Per la Svizzera l'investimento è di "grande importanza strategica", ha detto Guy Parmelin nel suo intervento. Oltre a consolidare l'influenza svizzera in seno alla BERS, la misura offrirà interessanti opportunità per il l'economia svizzera e aprirà prospettive di ritorno per i rifugiati ucraini, ha proseguito il consigliere federale.

La partecipazione elvetica sarà finanziata con fondi riservati all'Ucraina nel quadro della cooperazione internazionale, ha indicato Parmelin. "Questa compensazione è eccezionale poiché l'aumento di capitale è direttamente legato all'impegno della Svizzera in favore della ricostruzione dell'Ucraina", ha precisato il vodese.

La BERS, fondata nel 1991 per sostenere il passaggio a un'economia di mercato nell'Europa centrale e orientale, è un importante partner multilaterale della Svizzera per la cooperazione internazionale. La Svizzera è membro fondatore ed è presente in modo permanente nel Consiglio di amministrazione. È anche a capo di un gruppo di voto che include l'Ucraina, ha ricordato Parmelin.

Durante il dibattito di l'UDC ha chiesto la non entrata in materia. "Il nostro Paese, con la sua strategia di cooperazione internazionale, dispone già di uno strumento per la ricostruzione dell'Ucraina", ha sostenuto Pierre-André Page (UDC/VD). Per il vodese, è inoltre ancora presto per esprimersi, visto che non si sa come evolverà la situazione sul terreno e quindi chi beneficerà di queste misure.

Da notare che oltre all'aumento di capitale, le Camere hanno anche adottato un secondo decreto federale - oggi il Nazionale ha detto sì con 104 voti contro 85 e 3 astenuti - che approva la modifica dell'accordo istitutivo della BERS che permetterà a quest'ultima di estendere la portata delle sue operazioni anche all'Africa subsahariana e all'Iraq.

"Ciò permetterà di rafforzare la stabilità delle istituzioni democratiche e la durabilità delle economie coinvolte", ha precisato Walder ricordando che l'allargamento non avrà alcuna conseguenza economica per la Confederazione. In queste regioni gli interventi saranno solo puntuali, mentre la priorità resterà la ricostruzione dell'Ucraina, ha aggiunto Parmelin.

I due decreti sono definitivamente adottati.