Al quinto voto vince le primarie dell’Ldp e batte la Lady di ferro Takaichi. Partito spaccato
Premiato al quinto tentativo, quello che sarebbe stato anche l'ultimo. Un risultato che ben delinea il carattere di Shigeru Ishiba, 67 anni, politico giapponese di lungo corso, già ministro della Difesa e dell'Agricoltura, nuovo leader del partito conservatore Ldp alla guida della coalizione di governo, e futuro premier del Paese del Sol Levante.
Lo scarto esiguo al ballottaggio, tuttavia - 21 voti di vantaggio su un totale di 409 - decreta una spaccatura all'interno delle due anime dei Liberal-democratici tra la corrente più progressista del partito e quella nazional conservatrice della sua avversaria, la ministra della Sicurezza Economica Sanae Takaichi, protégé dell'ex premier Shinzo Abe assassinato nel 2022, e potenziale prima donna premier in Giappone.
Elezioni mai così incerte, fanno notare gli analisti, dove l'imprevedibilità nei corridoi del potere costituisce un'anomalia più che una consuetudine, secondo i dettami del "Nemawashi": quel lavoro silenzioso di cucitura che deve essere sempre fatto intorno a una decisione di cambiamento, e che generalmente necessita del consenso di tutte le parti in causa. Usanze ben adattate nel corso del tempo per un partito rimasto a capo delle coalizioni di governo quasi ininterrottamente dal dopoguerra a oggi, ma che ha un profondo bisogno di riformarsi dopo lo scandalo dei fondi illeciti a numerose fazioni interne, costrette a dissolversi, che hanno finito per travolgere il premier uscente Fumio Kishida.
Keystone
Sanae Takaichi
Originario della prefettura di Tottori, nel sud ovest dell'arcipelago, Ishiba ha studiato legge all'università e dopo una breve carriera in banca è entrato in politica, conquistando il suo primo seggio parlamentare con l'Ldp nel 1986, all'età di 29 anni. Il giornale Asahi Shimbun racconta come durante la prima campagna elettorale il giovane Ishiba visitò personalmente un totale di 54.000 abitazioni ottenendo 56.534 suffragi. Un episodio che il futuro primo ministro enfatizza di sovente, ricordando agli aspiranti politici come "il numero delle mani che si stringono spesso equivalgono ai voti che si ottengono". Nella conferenza stampa post nomina, Ishiba ha da subito promesso misure di sostegno per accelerare la crescita dei salari e rivitalizzare i consumi, affossati dal progressivo declino delle nascite e della popolazione attiva, dinamiche con le quali la quarta economia mondiale continua da decenni a fare i conti senza trovare validi rimedi. Sul fronte finanziario la sua elezione ha dato un chiaro segnale ai mercati monetari, con lo yen che ha arrestato la fase di indebolimento sul dollaro in linea con la consonanza del nuovo leader con la Banca centrale del Giappone, anticipando ulteriori interventi di irrigidimento della politica monetaria entro la fine di quest'anno; a differenza della Takaichi, seguace delle politiche fiscali e monetarie espansive proprie della Abenomics.
Diversità di vedute tra i due candidati anche sulle questioni morali: con Ishiba che si dichiara favorevole alla legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, e a consentire alle donne sposate di mantenere il proprio cognome; un tema ampiamente dibattuto negli ultimi anni in Giappone. Particolare attenzioni, secondo il futuro premier, saranno date al recupero delle regioni rurali, sempre più spopolate, e alla prevenzione dei disastri naturali.