Sul banco degli imputati l'etica giornalistica del nuovo amministratore delegato Will Lewis e del prossimo direttore Robert Winnett
Dopo le dimissioni della direttrice Sally Buzbee, nuove nubi si addensano sui vertici del Washington Post. Un'inchiesta del New York Times mette sul banco degli imputati l'etica giornalistica del nuovo amministratore delegato Will Lewis e del prossimo direttore Robert Winnett: quando lavoravano per media britannici entrambi avrebbero usato informazioni ottenute fraudolentemente.
Lewis era all'epoca il direttore del Sunday Times (testata del gruppo di Rupert Murdoch), Winnett lavorava per il Daily Telegraph, un altro giornale di stampo conservatore. Nominato a novembre dal proprietario del Washington Post, Jeff Bezos, capo del Consiglio di amministrazione, un mese fa Lewis ha chiamato Winnett alla direzione dopo gli screzi con la Buzbee (prima donna al timone del quotidiano del Watergate), dimissionaria dopo avergli contestato un ruolo negli scandali giornalistici che una quindicina di anni fa avevano investito le testate di Murdoch in Gran Bretagna.
L'uso di materiale ottenuto con l'inganno o pagando le fonti è severamente off limits per la stampa americana. Non è sempre stato così in Gran Bretagna dove lo scandalo delle intercettazioni di messaggi vocali ed e-mail di celebrità o vittime di delitti è stato al centro di una vicenda che nel 2010 ha costretto alla chiusura News of the World, un popolare tabloid del gruppo News Co.
Lewis ha finora sostenuto che il suo ruolo nella controversia è stato di far piazza pulita delle mele marce nell'impero di Murdoch. Ora però un ex giornalista del Sunday Times, Peter Koenig, sostiene di esser stato incaricato da lui di scrivere un articolo nel 2004 su un uomo d'affari britannico usando materiale ottenuto con intercettazioni: "La sua ambizione è più grande del suo codice morale", ha detto Koenig.
Quanto a Winnett, nel 2002 avrebbe scritto un pezzo per il Sunday Times usando materiali ottenuti pagando un detective privato. Pratica condivisa da Lewis che come direttore del Daily Telegraph nel 2009 avrebbe pagato oltre centomila sterline per ottenere informazioni da una fonte, un'azione proibita nella maggior parte dei giornali americani.