grecia

Assolti i 9 egiziani accusati di essere gli scafisti di Pylos

Morirono 81 persone e ci furono oltre 500 dispersi. Uno dei naufragi peggiori della storia recente. Se colpevoli, sarebbero stati condannati all’ergastolo

Le cure ai sopravvissuti
(Keystone)
21 maggio 2024
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I nove egiziani sopravvissuti al naufragio di Pylos del giugno 2023 e accusati di avere agito come scafisti sono stati assolti nel processo a Kalamata. Se ritenuti colpevoli, i nove sarebbero stati condannati all'ergastolo.

Il giudice ha dichiarato che i nove superstiti del naufragio di Pylos, accusati di traffico di esseri umani, sono assolti e che tutte le accuse sono decadute, dopo essersi dichiarato incompetente nel caso.

La difesa dei nove superstiti egiziani aveva contestato la giurisdizione del tribunale greco, dal momento che il naufragio di Pylos è avvenuto in acque internazionali.


Keystone
L’abbraccio di uno dei sopravvissuti al fratello

Il 14 giugno dell'anno scorso un peschereccio con a bordo circa 700 migranti si è ribaltato a sud del Peloponneso: i corpi recuperati in mare sono stati 81, ma i dispersi sarebbero più di 500, mentre solo 104 persone si sono salvate. Si era trattato di uno dei peggiori naufragi del Mediterraneo nella storia recente.

Decine di sopravvissuti hanno accusato una motovedetta della Guardia costiera greca di avere provocato il naufragio, durante il tentativo di trainare il peschereccio nelle acque di soccorso di competenza italiana.

Secondo il team legale che assiste i nove superstiti, gli egiziani sono stati accusati senza prove sufficienti: le accuse si basano sulla deposizione di altri nove sopravvissuti al naufragio. Alcuni di loro hanno denunciato alla Bbc di essere stati costretti dalla Guardia costiera ad accusare gli altri compagni di viaggio.

Il team legale sottolinea che i testimoni sono stati interrogati nelle ore successive alla tragedia, quando erano in stato di shock, in alcuni casi senza garantire la presenza di un interprete che parlasse la loro lingua.

Inoltre, stando al team legale i nove interrogati non hanno identificato nessuno degli accusati come il capitano né hanno confermato che abbiano ricevuto denaro per organizzare la traversata, ma i superstiti hanno indicato i nove egiziani come coloro che hanno distribuito dell'acqua a bordo o riparato il motore.
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