Scozia

Si dimette il premier scozzese indipendentista Humza Yousaf

Il first minister ha annunciato il passo indietro prima del voto su due mozioni di sfiducia nei suoi confronti

Humza Yousaf
(Keystone)
29 aprile 2024
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Il first minister della Scozia e leader dell'indipendentista Snp Humza Yousaf ha annunciato le sue dimissioni nel corso di una conferenza stampa a Edimburgo.

Lascia così la guida dell'esecutivo locale dopo soli 13 mesi dalla sua nomina, prima di affrontare questa settimana il voto in due mozioni di sfiducia presentate dagli esponenti d'opposizione del partito conservatore e da quelli laburisti nell'assemblea parlamentare di Holyrood dopo la fine dell'alleanza di governo tra l'Snp e i Verdi scozzesi.

Yousaf, 39enne primo leader scozzese musulmano e figlio di immigrati (pachistani), ha affermato che resterà nel suo posto di ‘first minister’ fino a quando non sarà designato il suo successore alla guida dello Scottish National Party (Snp). Annunciando la sua uscita di scena, ha dichiarato di aver "chiaramente sottovalutato il livello di turbamento" causato ai colleghi dei Verdi scozzesi riconoscendo le sue responsabilità per la fine dell'alleanza di governo.

Il first minister dimissionario ha sottolineato inoltre di non essere disposto a cercare il sostegno di altri partiti pur di sopravvivere politicamente per non mettere in discussione i propri valori e principi. Ha anche affermato che "continuerà a difendere i diritti e le voci di coloro che spesso non vengono ascoltati", compresi quanti soffrono la "più orribile catastrofe umanitaria" a Gaza.

Con la dimissione del leader si aggrava ancora di più la crisi dell'Snp, già segnato dallo scandalo riguardante la gestione finanziaria interna che ha travolto l'anno scorso la ex first minister Nicola Sturgeon, mentre il suo successore è riuscito a resistere alla guida della compagine indipendentista per poco più di un anno. I problemi non sono solo a livello locale ma anche a quello nazionale: il partito, che conta 43 deputati nel parlamento di Londra, è minacciato da un forte ritorno del Labour nella nazione più a nord del Regno Unito con le elezioni politiche in calendario entro la fine dell'anno.