Nato il 17 dicembre 1936, papa Bergoglio non ha mancato di ricordare le sofferenze del mondo e chiesto di pregare per quanti ne sono vittime
Sembra una normale domenica pre-natalizia e di lavoro, quella del Papa, ma oggi, 17 dicembre, è anche il suo 87° compleanno.
Jorge Mario Bergoglio è nato infatti a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, e ha celebrato la ricorrenza soprattutto con l'incontro nell'Aula Paolo VI con i bambini e le circa 200 famiglie in difficoltà assistiti dal Dispensario Santa Marta, tra canti augurali, una grande torta, e l'esibizione di artisti circensi.
"Prepariamo il cuore al Natale, per ricevere Gesù – ha detto il Papa, con al fianco il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, ai bambini della struttura pediatrica vaticana –. Ognuno pensi: cosa chiederò a Gesù? Cosa chiederò a Gesù in questo Natale?". Al Pontefice sono arrivati messaggi augurali da tutto il mondo.
Ma la giornata di festa per il Papa è stata caratterizzata anche dal dolore per quanto avviene tra Israele e Hamas e nelle altre aree di conflitto: "Continuo a ricevere da Gaza notizie molto gravi e dolorose – ha annotato Francesco all'Angelus –. Civili inermi sono oggetto di bombardamenti e spari. E questo è avvenuto persino all'interno del complesso parrocchiale della Santa Famiglia, dove non ci sono terroristi, ma famiglie, bambini, persone malate e con disabilità, suore".
"Una mamma e sua figlia, la signora Nahida Khalil Anton e la figlia Samar Kamal Anton, sono state uccise e altre persone ferite dai tiratori scelti, mentre andavano in bagno – ha ricordato il pontefice –. È stata danneggiata la casa delle Suore di Madre Teresa, colpito il loro generatore. Qualcuno dice: ‘È il terrorismo, è la guerra’. Sì, è la guerra, è il terrorismo. Per questo la Scrittura afferma che ‘Dio fa cessare le guerre... rompe gli archi e spezza le lance’. Preghiamo il Signore per la pace".
Il pontefice, oltre che in Palestina e Israele, ha ricordato chi soffre in Ucraina e nelle altre zone di guerra, e auspicato che "l'avvicinarsi del Natale rafforzi l'impegno per aprire strade di pace". E anche ai bambini e ragazzi degli oratori romani, venuti in Piazza San Pietro per la tradizionale benedizione dei "bambinelli", ha chiesto "di pregare davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria".
Il pensiero del Papa all'Angelus è andato inoltre al cardinale suo connazionale e amico Eduardo Pironio, beatificato sabato al santuario mariano di Lujan, e alle migliaia di migranti che attraversano fra grandi pericoli la selva del Darien, tra Colombia e Panama, molti soccombendo nella giungla, e per i quali fa appello a "una risposta umanitaria".