Asia

Tonnellate di pesci morti sulla spiaggia in Giappone

Il macabro ritrovamento nel Nord del Paese. Cosa abbia causato la morìa di sardine e sgombri è tutt'ora un mistero

(Keystone)
13 dicembre 2023
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Si estende per circa un chilometro il tratto di spiaggia su cui, da giovedì scorso, si sono riversate migliaia di tonnellate di sardine e sgombri morti. Il macabro ritrovamento è avvenuto nel Nord del Giappone, più precisamente a Hakodate, sull'isola di Hokkaido. L'impressionante evento è stato descritto dai residenti come "senza precedenti". E dello stesso avviso lo è pure un ricercatore dell'Hakodate Fisheries Research Institute, Takashi Fujioka, sentito da diverse emittenti locali: "Sebbene abbia sentito parlare di fenomeni simili in passato, è la prima volta che mi occupo personalmente di un caso così massiccio".

Cosa abbia causato la morìa di pesci è tutt'ora un mistero

Le cause dell’incidente sono al momento sconosciute e, per il momento, non si può escludere nessuna delle ipotesi formulate dagli studiosi. Secondo Fujioka i pesci forse stavano sfuggendo a dei predatori quando, esausti dalla corsa e lasciati senza ossigeno per via di un banco sovraffollato, sono stati trascinati a riva dalle onde, causando così la morte. Oppure a uccidere gli animali sarebbe stato un improvviso cambio di temperature, come afferma un altro ricercatore, Nobuyaki Tanaka, che lavora presso l’Istituto di ricerca sulla pesca di Abashiri: “È probabile che parte delle sardine, che avrebbero dovuto già migrare verso sud e lasciare di mare di Okhotsk, siano rimaste nella zona. Possiamo presumere che i pesci siano morti a causa dell’esposizione a temperature dell’acqua più basse di quella ottimale per la sopravvivenza. Insomma, mentre erano in viaggio sono stati investiti da una corrente fredda”.

Una risposta sulle cause del fenomeno potrebbe arrivare dalle analisi che verranno condotte su alcuni campioni prelevati dalle autorità all’indomani della morìa di massa. I test potrebbero rivelare il colpevole dell’evento di mortalità ed eventualmente confermare l’ipotesi dello shock termico dovuto alla migrazione tardiva.

Pesci non commestibili

Fujioka ha inoltre avvertito sul rischio della presenza di sardine e sgombri in decomposizione, che potrebbero abbassare i livelli di ossigeno nell’acqua e influenzare l’ambiente marino. “Non sappiamo con certezza in quali circostanze questi pesci siano spiaggiati, quindi non consiglio di mangiarli” ha spiegato il ricercatore all’Associated Press. Nonostante gli avvertimenti, alcuni residenti hanno raccolto il pesce, presumibilmente per la vendita e il consumo.