Estero

Daniel a chi? In ‘guerra’ anche per il nome dell’uragano

Secondo il presidente tunisino sarebbe la scelta di un ‘movimento sionista globale’ a favore di un profeta ebreo

Piove sulle polemiche
(Keystone)
19 settembre 2023
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Il presidente tunisino Kais Saied ha lanciato un atto d'accusa contro l'influenza del "movimento sionista globale", attribuendogli addirittura la scelta del nome della tempesta Daniel che ha devastato la vicina Libia. "Per quanto riguarda l'uragano Daniel, non si sono nemmeno presi la briga di mettere in discussione l'origine di questo nome. Chi è Daniel? È un profeta ebreo", ha detto Saied nel video che lo ritrae durante un incontro con il suo primo ministro Ahmed Hachani e altri ministri del suo governo. "Perché è stato scelto il nome Daniel, perché il movimento sionista si è infiltrato, lasciando le menti e tutti i pensieri in un coma intellettuale totale", ha aggiunto.

Daniel ha colpito la Libia orientale il 10 settembre, provocando inondazioni che hanno causato la morte di oltre 3'300 persone, in particolare nella città di Derna. Prima della Libia l'uragano ha toccato Turchia, Bulgaria e Grecia. Il nome Daniel gli è stato dato dal Servizio meteorologico ellenico.

In Europa, le depressioni con conseguenze da moderate a gravi hanno un nome univoco coordinato tra i diversi servizi meteorologici nazionali in ordine alfabetico. Nello stesso incontro, Saied ha escluso categoricamente qualsiasi normalizzazione tra Tunisia e Israele, che negli ultimi anni ha allacciato relazioni diplomatiche con alcuni paesi arabi, in particolare il Marocco e gli Emirati Arabi Uniti.

"La normalizzazione di cui parlano non esiste nemmeno come parola per me. Equivale ad alto tradimento contro il popolo palestinese e i suoi diritti in Palestina, in tutta la Palestina", ha detto. "Il problema non sono gli ebrei, ma il movimento sionista globale", ha aggiunto.

Il presidente Kais Saied smentì a maggio ogni accusa di antisemitismo di Stato in Tunisia, dopo una sparatoria mortale perpetrata da un agente di sicurezza vicino alla sinagoga Ghriba, sull'isola di Djerba. Le autorità tunisine hanno poi denunciato un attentato "criminale", ma si sono guardate bene dal definirlo "terroristico" o attribuirgli una dimensione antisemita.