la guerra in ucraina

Mistero sull’incontro Putin-Kim

Washington attacca il leader nordcoreano: ‘Se darà armi a Mosca la pagherà’. Lo zar: ‘L'ebreo Zelensky copre i nazisti’

L’incontro Putin-Kim del 2019
(Keystone)
5 settembre 2023
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"Non possiamo confermarlo, non abbiamo nulla da dire su questo". La risposta del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla richiesta di chiarimenti non fa che alimentare il mistero sulla possibile visita in Russia di Kim Jong-un. E in molti si aspettano già di vedere il leggendario treno blindato del leader nordcoreano prendere tra pochi giorni la strada di Vladivostok, dove potrebbe incontrare Vladimir Putin e con lui parlare dell'invio di armi a Mosca.

"Pyongyang pagherà un prezzo se fornirà armamenti alla Russia", ha avvertito dalla Casa Bianca il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, osservando peraltro che il fatto che Mosca "si rivolga ad un Paese come la Corea del Nord, dice molto sulle sue capacità".

La sparata contro Zelensky

Ma a far discutere oggi è anche una nuova sortita del presidente russo contro il suo omologo ucraino, con un riferimento alle sue origini ebraiche: è "disgustoso", ha detto Putin, che Volodymyr Zelensky, con le sue radici religiose, si presti a "coprire la glorificazione del nazismo e coloro che hanno guidato l'Olocausto in Ucraina" con "lo sterminio di 1,5 milioni di persone". "I comuni cittadini in Israele capiscono questo meglio di tutti, guardate quello che dicono su internet", ha aggiunto Putin, che vede nell'attuale dirigenza ucraina l'erede dei nazionalisti di Stepan Bandera, alleatisi nella Seconda guerra mondiale con le truppe d'invasione naziste e loro complici nei massacri degli ebrei.


Keystone
Parata militare a Pyongyang

A stretto giro è arrivata la risposta di Kiev: è Putin che "usa cinicamente l'Olocausto come vetrina per giustificare le moderne pratiche naziste russe", ha replicato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.

Summit avvolto nel mistero

Quanto al possibile incontro tra Kim Jong-un e Putin, secondo il New York Times, che cita dirigenti americani e alleati, dovrebbe svolgersi a margine dell'Eastern Economic Forum organizzato a Vladivostok dal 10 al 13 settembre. E Peskov ha confermato che il capo del Cremlino sarà proprio nella città russa dell'Estremo Oriente martedì 12, quando si svolgerà la seduta plenaria di questa conferenza internazionale.

Primo faccia a faccia nel 2019

Proprio a Vladivostok Putin e Kim Jong-un avevano avuto il loro ultimo incontro faccia a faccia, nel 2019. L'anno prima dello scoppio della pandemia di Covid che ha indotto il leader nordcoreano a sospendere ogni missione all'estero. Sarebbe particolarmente significativo, giudicano gli analisti, se ora per la prima trasferta scegliesse proprio la Russia e non l'alleata numero uno, la Cina.

Da diversi giorni ormai gli Usa hanno lanciato l'allarme per un possibile rafforzamento della cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca che potrebbe comprendere l'invio di materiale bellico nordcoreano alla Russia da impiegare nel conflitto in Ucraina. La settimana scorsa Washington si è detta sicura che già nel 2022 Pyongyang ha inviato razzi e missili per la compagnia militare privata Wagner e gli Usa hanno imposto sanzioni a tre entità accusate di cercare di facilitare le vendite di armi tra Corea del Nord e Russia.

Ora il New York Times afferma che Putin cercherebbe di ottenere l'aiuto di Kim per rimpolpare le sue scorte di proiettili di artiglieria e razzi anticarro, mentre la controparte nordcoreana vorrebbe avere da Mosca tecnologie avanzate per i satelliti e per lo sviluppo di sommergibili a propulsione nucleare. Ma anche scorte di cibo, per far fronte alle cicliche crisi alimentari del Paese.

Esercitazioni congiunte

In attesa del possibile vertice russo-nordcoreano, Mosca non esclude di tenere esercitazioni militari congiunte con Pyongyang. "Perché no? Ne stiamo discutendo", ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, che nel luglio scorso si è recato in visita a Pyongyang.

Non è chiaro quale reale valore aggiunto un accordo per la vendita di armi potrebbe portare per le forze russe. Ma diversi osservatori ritengono che la Russia voglia mandare un segnale politico di essere pronta a estendere le sue alleanze in Asia orientale in risposta al rafforzamento della cooperazione militare in corso tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, sancita nel vertice di Camp David il mese scorso.

Cina guardinga

Un'iniziativa che la Cina ha bollato come un tentativo di costruire una piccola Nato nell'Indo-Pacifico, avvertendo che l'iniziativa "susciterà inevitabilmente vigilanza e opposizione da parte dei Paesi della regione". In questo la Russia è schierata con la Repubblica popolare, e Peskov è tornato oggi a evocare la possibilità di un nuovo incontro a breve tra Putin e il leader cinese Xi Jinping. "Vi informeremo a tempo debito", ha detto ai giornalisti. Quanto alla Corea del Nord, qualche giorno fa il portavoce del Cremlino aveva ammesso che "si stanno creando contatti a diversi livelli" con quello che la Russia considera "un vicino molto importante".