Le temperature eccessive sono all'origine di parecchi blackout nel Paese, in particolare nei dintorni della Valletta
L'ondata di caldo che sta soffocando il Sud Europa non risparmia Malta, con temperature che dall'inizio della settimana si aggirano fra i 38 e i 40 gradi e stanno provocando blackout elettrici a ripetizione che stanno lasciando senza energia decine di migliaia tra privati cittadini e imprese in larghe zone del Paese.
Enemalta, la compagnia di distribuzione dell'energia elettrica cerca di tenere informati gli utenti e si scusa dei disagi inviando sms, ma a rendere difficile la situazione non è soltanto la domanda record ma anche il surriscaldamento dei cavi sotterranei.
Attualmente sono cinque le zone senza elettricità (Msida, Vittoriosa, Cospicua, Kalkara e Zabbar), tutte nei dintorni della Valletta. Altre popolose zone sono state colpite da lunghi blackout ieri, giovedì 20 luglio, scatenando proteste sui social. Imprese e cittadini hanno già cominciato ad avanzare richieste di risarcimento per i danni subiti.
Times of Malta in un editoriale stamani osserva che "a Enemalta non basta scusarsi". D'altronde la rete elettrica non è stata adeguata alla crescita della popolazione, che negli ultimi dieci anni è aumentata di circa il 25% grazie al boom economico che ha attirato oltre 120mila residenti stranieri. La produzione locale di energia è affidata a una sola, controversa, centrale (quella al centro dello scandalo che costò la vita a Daphne Caruana Galizia) e l'unica vera fonte affidabile di energia è l'interconnessione con la rete elettrica italiana. Le previsioni meteo non lasciano grandi speranze: da lunedì sono previste massime superiori ai 40 gradi.