Sui tetti a Cesena, in materassino a Riccione: le precipitazioni di questi giorni stanno provocando danni e disagi
Novecento persone evacuate in Emilia Romagna, con strutture allagate e fiumi in piena o esondati, tanto che a Cesena la gente è stata costretta a salire sui tetti. Anche Marche e Abruzzo sono alle prese con frane e fango mentre nel Veneto, con il ritorno dell'acqua alta, è stato nuovamente disposto l'innalzamento delle barriere del Mose. Il ciclone tunisino che arriva dal Nordafrica continua a fare danni in Italia centrosettentrionale, dove secondo le previsioni le piogge e le temperature basse proseguiranno almeno fino a giovedì, quando ci sarà una tregua.
La situazione più difficile è sulle coste e i rilievi romagnoli, territori per i quali la Protezione civile ha diramato lo stato di allerta rossa sul rischio di criticità idrauliche e idrogeologiche. Da Bologna a Rimini – dove le scuole saranno chiuse come in molte altre parti d'Italia – le autorità locali si sono trovate a gestire "una situazione molto difficile", chiedendo alla popolazione di evitare di circolare nella zona di Riccione, con tunnel e ponti bloccati oltre a molte strade della città non percorribili. Persino il piano terra del pronto soccorso dell'ospedale cittadino è rimasto completamente allagato e hanno già fatto il giro dei social le immagini di chi ha tirato fuori il materassino gonfiabile con i remi per riuscire a passare da una parte all'altra della città.
Sono dieci i fiumi dell'Emilia-Romagna che hanno superato la soglia di allerta 3 e a Cesena il Savio ha raggiunto "livelli storici mai visti", tanto che alcuni abitanti sono stati costretti a salire sui tetti per essere poi recuperati con gli elicotteri. Finora sono state evacuate per il maltempo novecento persone nella regione, più della metà di queste nel Ravennate. A causa del maltempo la circolazione ferroviaria è stata sospesa nei tratti di alcune linee che da Bologna (nel capoluogo emiliano inoltre è nuovamente esondato il torrente Ravone) o Ferrara portano a Rimini.
L'allerta frane e straripamenti si estende anche sulle città adriatiche più a sud: Pesaro, nelle Marche, è allagata a causa delle esondazioni sparse del torrente Genica che attraversa la città mente è in arrivo la piena del fiume Foglia che viene dall'entroterra. Problemi anche in Abruzzo, in particolare nell'entroterra della provincia di Pescara, dove le strade sono state invase dal fango e la viabilità è andata in tilt.