L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali: ‘Le istituzioni non ricorrano alla barbarie dell'occhio per occhio, dente per dente’
Le associazioni animaliste prendono posizione contro l'ordinanza di abbattimento dell'orso responsabile dell'aggressione del giovane runner. L'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa), in una nota, invita alla calma, auspicando che "le istituzioni non ricorrano alla barbarie dell'occhio per occhio, dente per dente".
"Dieci furono gli orsi rilasciati tra il 1999 e il 2002, e oggi se ne contano circa 100. Ma l'intento iniziale si è ribaltato e dalla protezione si sta passando all'uccisione", commenta il responsabile per la Fauna selvatica dell'Oipa, Alessandro PIacenza. "Se il risultato di tanto sforzo è questo, tanto valeva che quello stanziamento di denaro pubblico fosse investito altrove", aggiunge, in riferimento al progetto "Life Ursus".
Secondo l'Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), occorre "andare a fondo nelle indagini e ricostruire quanto accaduto". Papi - prosegue l'associazione in una nota - "si sarebbe difeso con un bastone e questo potrebbe aver provocato la reazione dell'orso".
Intanto sui social si moltiplicano i messaggi contro gli abbattimenti e a favore degli orsi. "L'orso non passeggia in città, così l'uomo si cerchi un altro posto dove andare a correre", scrive un utente. Un altro afferma: "Come mai accadono solo in Trentino? Anche in Abruzzo ci sono gli orsi, ma non accade nulla". "Boicottiamo il Trentino: sicuramente nel voler uccidere tutti gli orsi c'è il motivo economico", si legge ancora tra i commenti.